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Cronaca Torre Gaia / Via Ercole Marelli

Metro C: a Grotte Celoni farà la differenza, "ma non diventi un'altra Ponte Mammolo"

Nel quartiere c'è attesa per una stazione che è vista come nodo di scambio strategico. Resta sul piatto la questione sicurezza. Una residente: "Non sono tranquilla ad andarci a piedi la sera"

A nord Tor Bella Monaca, a sud Villaggio Breda, davanti il capolinea dei bus. Grotte Celoni è la settimana fermata della metro C, chiusa tra due quartieri che da soli raccolgono decine di migliaia di romani. Aprirà l'11 Ottobre e l'opinione in zona pare unanime: sarà, con Centocelle, l'unico vero nodo di scambio dell'intera tratta. Una delle poche stazioni che farà la differenza. 

"Non vediamo l'ora che apra. E' vero che non arriverà a San Giovanni, e questo è ovvio che sia un limite, ma per noi sarà comunque una grande cosa". Il presidente del Cdq Villaggio Breda, Virgilio Consoli, veicola gli umori, positivi, raccolti nel quartiere. "Io non prendo mai la macchina, sempre i mezzi, fin'ora ho sempre usato l'autobus, qui c'è lo 053 e poi ci sono le linee nel piazzale per andare verso il centro, ma la metro è un'altra cosa". 

Al contrario delle vicine stazioni di Borghesiana e Finocchio, il trasporto su gomma per raggiungere Grotte Celoni offre un discreto ventaglio di opzioni. Verso Termini c'è il 105, da Tor Bella Monaca lo 057, il 507 arriva diretto da Grotte Celoni 2-2-2Anagnina, e per gli utenti che abitano a Villaggio Breda il tragitto è abbastanza breve da potersi fare a piedi. 

“In cinque minuti arrivo alla metro, scendo a Centocelle e in altri dieci minuti a piedi sono in negozio”. La signora Marcella, residente in via Ercole Marelli, sta facendo il countdown. Tra una settimana i suoi tempi per arrivare a lavoro si dimezzeranno. “La macchina la lascio a casa volentieri. La Casilina è infernale e ogni giorno passo più di un'ora nel traffico”. 

Unica pecca è il tragitto a casa la sera, a piedi. Lo spiazzo degli autobus e il vicino parcheggio di scambio non ispirano certo sicurezza. E Marcella pensa al fatto di cronaca di qualche giorno fa, alla minorenne molestata alla fermata dei mezzi, in pieno giorno. “Non mi piace tanto l'idea di camminare qui quando farà buio presto. Lo vedi il posteggio per le auto? E' desolante e sempre pieno di rifiuti”. 

La paura è che l'incuria si impossessi della stessa stazione. Che insomma l'infrastruttura diventi una seconda Ponte Mammolo, fermata 'frontiera' della metro B tra la Tiburtina e gli agglomerati urbani di San Basilio, conosciuta per le sale d'attesa trasformate in bagni di fortuna e i venditori abusivi che affollano l'ingresso. 

In effetti il tema sicurezza nel quadrante è particolarmente sentito. Ce ne parla anche Consoli, del Cdq Villaggio Breda. “E' una questione all'ordine del giorno in tutte le riunioni che facciamo settimanalmente con associazioni e comitati del territorio ne discutiamo sempre. Qui non si vede mai una volante, e chi delinque viene qui perché che il controllo è davvero minimo. Abbiamo chiesto spesso un presidio mobile”. 

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