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Cronaca Via della Lungara

Memorie d'inciampo: 15 nuovi sanpietrini in ricordo dei deportati

Per la prima volta in Italia anche l'artista tedesco degli Stolpersteine, Gunther Denming, che ha posizionato due pietre davanti al Carcere di Regina Coeli in ricordo dei due detenuti politici Jean Bourdet e Paskvala Blazevic

Due nuovi sanpietrini dorati nella città eterna in ricordo dei deportati nei lager nazisti uccisi dalla follia nazi-fascista per motivi razziali e politici . Ad essere posizionati davanti al carcere giudiziario di Regina Coeli sono questa volta i nomi di Jean Bourdet e Paskvala Blazevic, due dei quindici rifugiati politici ricordati dal comune di Roma nella quinta edizione di "Memorie d'inciampo".

Tra i numerosi presenti all'inaugurazione dell'evento anche l'Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale Flavia Barca, il Presidente del Municipio Roma I Sabrina Alfonsi, l'ambasciatrice della Repubblica Federale di Germania, la nipote di Jean Bourdet e l'artista tedesco Gunther Denmig, ideatore delle ormai famose pietre d'inciampo, Stolpersteine nella lingua dell'artista. Disseminate ormai in tutta Europa, sono oltre 22.000 le pietre presenti in Germania, Austria, Ungheria, Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi e Italia.

L'inaugurazione dell'iniziativa "Memorie d'inciampo"

Per questa quinta edizione dell'evento sono 15 i sanpietrini installati da Denmig a partire da via dei Laterizi 27, l'abitazione da cui il 13 gennaio del '44 fu strappato Alberto Di Giacomo, addetto alle fornaci e noto alla polizia politica come anarchico. La posa delle pietre coperte d'ottone, con inciso il nome del deportato e la data della sua deportazione, proseguirà anche martedì per ricordare la famiglia Pace (5 persone portate via dalla loro casa vicino alla Piramide), Settimio Spagnoletto, Lazzaro Di Porto, Dante Calò, Alberto Pascucci e la famiglia Sciunnach (3 persone).

Si arriva così a un totale di 206 pietre d'inciampo, che vanno ad aggiungersi alle migliaia che dal 1995 (anno della prima posa a Colonia) incrementano un'insolita mappa della memoria nella quale chiunque può "inciamparci" casualmente o intenzionalmente se ci si muove sul filo della ricerca storica. Le stolpersteine, descritti come segni discreti, non retorici e anticelebrativi, costringono chi passa a interrogarsi sul tema delle persecuzioni. Un'iniziativa che come spiegato dall'Assessore Flavia Barca, permette di "convertire la memoria privata a memoria collettiva".

In questa nuova edizione torna anche il coinvolgimento delle scuole di quartiere: il progetto didattico curato da Annabella Gioia e Sandra Terracina prevede che ogni Municipio coinvolto scelga una o più scuole cui affidare una ricerca storica sui perseguitati alla cui memoria sono dedicati i sampietrini. I risultati delle ricerche saranno pubblicati, come i precedenti, sul sito.

Presso la Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia è attivo inoltre uno "sportello" curato da Daniela Mantarro ed Elisa Guida a cui ci si può rivolgere per ricordare familiari o amici deportati con la posa di un Stolpersteine davanti alla loro abitazione (06 45460501 e casadellamemoria@bibliotechediroma.it).

Il progetto, curato da Adachiara Zevi, è realizzato dall'associazione Arte in Memoria e vi collaborano, tra le tante associazioni, Aned (Associazione Nazionale Deportati), Irsifar (Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza) e Cdec (Centro Documentazione ebraica). La quinta edizione di Memorie d'inciampo a Roma è realizzata con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, dei Municipi Roma I e Roma XIV di Roma Capitale e dell'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma.

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