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Cronaca

Gli amici di Matteo Armellini scrivono a Pausini: "Chiediamo silenzio"

Gli amici di Matteo Armellini, la vittima romana del crollo al Palacalafiore di Reggio Calabria, pubblicano una lettera rivolta a Laura Pausini chiedendo: "il rispetto del silenzio"

Una lettera aperta a Laura Pausini, sul blog "bieffegi" Chi è il mittente? Non è una persona sola, ma un gruppo di ragazzi: gli amici di Matteo Armellini.
Matteo, come sappiamo è il 31enne romano che lasciò la vita al Palacalafiore di  Reggio Calabria. E' morto il 5 marzo mentre allestiva la struttura per lo show serale di Laura Pausini: ma la parte superiore del paco crollò colpendolo a morte. Dopo la disgrazia Laura Pausini ha deciso di dedicare tutte le tappe del suo tour al giovane Matteo. Ma gli amici della vittima, appresa la notizia, si sono detti abbastanza contrariati e offesi. Con questa lettera, che noi vi riportiamo interamente qui di seguito, i ragazzi chiedono alla cantante di non strumentalizzare la morte del proprio compagno e di non rendersi protagonista di un dramma che non le appartiene. Inoltre fanno un appello a tutti gli artisti di fare in modo che le cose cambino: che ci sia più sicurezza durante questi lavori in modo che non si ripetino tragedie di questa portata.

LA  LETTERA

 "Signora Pausini,
apprendiamo dai giornali del “dramma” che l’ha colpita e della sua intenzione di dedicare a Matteo i suoi prossimi concerti.
Ognuno ha diritto ad esprimere il proprio lutto nelle forme che ritiene più opportune, ma aver letto le sue dichiarazioni, riportate persino sui giornali di gossip, non può non farci pensare che Lei, Matteo, non sapeva chi fosse. Certamente non è così che chi l’ha veramente conosciuto avrebbe scelto di ricordarlo.

Ci rendiamo conto che i meccanismi dello show business, di fronte ad una tragedia di questo genere, impongono di assumere un contegno simile di fronte ai media. Ma è proprio a causa dell’ambiguità di questo cordoglio che sarebbe opportuno che Lei evitasse di farsi portavoce di un dolore che non le appartiene. Forse dovremmo arrenderci ai meccanismi pubblicitari e lasciare che la strumentalizzazione mediatica ci scivoli addosso.

Ma non possiamo farlo, non possiamo perché vogliamo e dobbiamo rispettare il nostro dolore e quella che sarebbe stata la volontà del nostro amico.
Le chiediamo pertanto pubblicamente di astenersi dal dedicare a Matteo i suoi concerti, di non nominarlo, di lasciare il dolore a una dimensione privata.

Al di là degli aspetti penali, che competono alla magistratura, ciò che non emerge di questa tragedia è il grave problema che riguarda il lavoro. Lo show business, per massimizzare il profitto a ogni costo, impone ritmi frenetici e condizioni di lavoro aberranti a una categoria già di per sé frazionata e debole, il tutto per garantire sempre allo spettacolo di andare avanti.
Lei scrive nella sua lettera che si sente impotente, che non può fare niente per cambiare le cose; allo stesso tempo, Jovanotti invita a una riflessione su come migliorare il livello di sicurezza, senza che però alle parole seguano dei fatti concreti.

Noi al contrario riteniamo che Lei, come tutte le Star dello spettacolo, abbiate il potere e il dovere morale di cambiare qualcosa, per far sì che tutto quello che è accaduto non si ripeta. Gli artisti sono gli unici che possono permettersi di dire no.
Questo sarebbe un aiuto concreto e una dimostrazione di sostegno per quella che Lei chiama “famiglia in tour”, ed eliminerebbe il dubbio che da questa tragedia derivi solo pubblicità per il suo personaggio.

E’ il rispetto del silenzio che chiediamo".


Gli amici di Matteo
 

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