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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ha l'ansia e lo dimettono: a casa però muore d'infarto

Lo dimettono con la diagnosi di ansia reattiva ma dopo qualche ora muore, accasciato sul divano. Vittima un 42enne napoletano, rivoltosi all'Aurelia Hospital per un dolore al braccio

Gli fa male il petto ed il braccio sinistro è come addormentato. Decide di andare all'ospedale, l'Aurelia Hospital. Ci va con un'ambulanza. Lo visitano, gli danno degli antidolorifici e dopo una serie di accertamenti lo dimettono, diagnosticandogli un'ansia reattiva. Torna a casa, ma il dolore non passa. Dopo qualche ora Massimo Veno muore, accasciandosi sul divano.

Veno aveva 42 anni, era di Napoli e da tre anni viveva a Roma dove aveva preso casa all'Aurelio. Sarà ora l'autopsia ad accertare le cause della morte. Il pubblico ministero Elisabetta Ceniccola ha aperto un'inchiesta ed ha anche ascoltato la moglie dell'uomo. Secondo i legali ingaggiati dai familiari, va accertato se non si sia trattato di una diagnosi errata che ha portato quindi a dimissioni affrettate.

Su Il Tempo il cugino dell'uomo racconta: "Lunedì sera avremmo dovuto portarlo in qualche altro ospedale. Ma lui voleva essere tranquillizzato. E il fatto che fosse stato dimesso gli aveva dato una certa tranquillità. Quando è tornato a casa, poi, ci siamo accorti che aveva ancora addosso le ventose dell'elettrocardiogramma e un ago nel braccio".

Sempre secondo quanto riportato da Il Tempo i sanitari dell'Aurelia Hospital hanno verificato la cartella clinica hanno confermato che il paziente era stato visitato, sottoposto a una radiografia toracica, a diversi elettrocardiogrammi e a tutti gli esami clinici previsti dai protocolli cardiologici. E visto che non c'era nulla di anomalo è stato dimesso per ansia reattiva.

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