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Cronaca

La montagna dei romani piange Massimo Urbani e Massimo Franzè, i due amici sepolti dalla valanga

I due erano insieme ad un altro amico, Amerigo Guerrazzi, ricoverato in codice rosso. Gli uomini del Soccorso Alpino li hanno trovati sepolti da una valanga di neve

Massimo Urbani e Massimo Franzè, amici da sempre, sono morti sulle piste di Campo Felice domenica 4 febbraio (qui la notizia). Una fine tragica per i due appassionati di montagna ed esperti sciatori. Entrambi romani e legati dalla passione per la montagna. Erano insieme ad Americo Guerrazzi, scampato per un miracolo alla slavina e ora ricoverato per politraumi all'ospedale San Salvatore. Le piste di Campo Felice, sono molto frequentate dai romani, che passano diversi periodi dell'anno lì.

Massimo Urbani e Massimo Franzè morti sotto una valanga

I due, di 57 e 55 anni, sono morti sotto una valanga che si è staccata dalle montagne sopra la provincia de L'Aquila. Gli uomini del Soccorso Alpino che hanno trovato i corpi hanno riportato che i due, impegnati in un fuori pista, "sono stati travolti, sbattuti contro gli alberi e poi sepolti dalla massa di neve".  La massa di neve si è staccata nell'area chiamata 'Anfiteatro'. L'elicottero del 118, con l'equipaggio e i soccorritori del  Soccorso Alpino, è partito subito dall'aeroporto aquilano di Preturo per raggiungere la zona ma le ricerche, a cui hanno partecipato anche unità cinofile, hanno permesso solamente di rilevare il tragico epilogo. 

"Sono vicino alle famiglie dei due sciatori romani travolti da una valanga nei pressi di Campo Felice sul Gran Sasso. Anche a nome della Regione Lazio rivolgo a loro le condoglianze per la scomparsa dei due giovani sciatori". Lo scrive in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Amici da una vita

Massimo Urbani, sposato, con due figli, su Facebook manifestava tutta la sua passione per lo scii. Tante le foto lo ritraevano come un esperto conoscitore della neve. E' stato anche ufficiale di Complemento presso la Guardia di Finanza. Aveva studiato al  XXXI Liceo Scientifico Nomentano e si era laureato a La Sapienza, per poi diventare consulente e docente in contrattualistica pubblica. A Ortona dei Marsi, dove la sua famiglia ha una casa, tornava spesso. 

"La prima montagna che ho conquistato da bambino in fondo c'è Scanno, sarà il posto dove saranno sparse le mie ceneri ... il più tardi possibile", scriveva sul suo profilo nell'agosto 2015. Con lui Massimo Franzè, amico da una vita, anche lui padre. Andavano spesso insieme a sciare. Lui, era un imprenditore nel settore della telefonia. Lavorava a Roma, ma frequentava l'Abruzzo da tanti anni. 

Con loro anche Americo Guerrazzi, il terzo compagno di avventura. Ora in codice rosso. Con i tre doveva esserci un altro amico, Massimo D'Azzena, medico di Roma, che all'Ansa ha raccontato la combinazione che gli ha salvato la vita: "È un puro caso che io sia vivo. Dovevo essere con loro ma stamattina quando sono arrivato l'impianto era ancora chiuso. Quando è accaduto sono stato contattato da un nostro amico comune. Ho capito subito che si trattava di loro".

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