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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cerveteri

Benzinaio ucciso: testimoni hanno visto i banditi prima della rapina

I rapinatori, secondo le testimonianze, si aggiravano all'interno del piccolo centro commerciale adiacente al distributore di carburante

Nuovi particolari emergono dalle indagini sulla rapina culminata nell'omicidio di Mario Cuomo e di suo fratello Giancarlo: alcuni testimoni avrebbero visto prima del colpo i due rapinatori che hanno ucciso il benzinaio.

I rapinatori, sempre secondo le testimonianze, si aggiravano all'interno del piccolo centro commerciale adiacente al distributore di carburante. Elemento che, se riscontrato dai carabinieri, sarebbe utile alla loro individuazione poiché hanno compiuto la rapina indossando caschi integrali. Gli investigatori proseguono l'esame delle immagini riprese dalla telecamere di sorveglianza del distributore ed è trapelato che sarebbe visibile la targa dello scooter usato dai banditi. Le indagini si stanno concentrando su alcuni delinquenti della zona ma, finora, non è emerso alcun sospettato in particolare.

Le condizioni di Giancarlo Cuomo, ricoverato all'ospedale San Camillo di Roma, ferito ad una spalla, restano gravi ma stabili. I familiari della vittima oggi hanno voluto precisare che non era il compleanno di Mario Cuomo che invece è nato il 9 settembre.

L'uccisione di un loro collega ha spinto i benzinai di Roma e provincia a dirsi "pronti a scioperare" per chiedere più sicurezza e un cambio nella concezione dei distributori. Per il presidente della Federazione italiana gestori impianti stradali carburante (Figisc) di Roma e provincia, aderente a Confcommercio, Maurizio Micheli "le istituzioni e le compagnie petrolifere devono farsi carico del problema dotando gli impianti di sistema di sicurezza come telecamere e box blindati. Siamo stanchi di questa situazione più volte denunciata e mai ascoltata. La cosa che ferisce di più è che il gestore ucciso è morto per difendere un incasso la maggior parte del quale va proprio allo Stato e alle compagnie petrolifere. Tutti si devono rendere conto che oramai siamo diventati i luoghi più appetibili per i criminali. Qui, infatti, la maggior parte degli incassi sono ancora in contanti e la sicurezza totalmente insufficiente". Anche per la Faib, la federazione dei benzinai della Confesercenti "non si può morire per strada, colpiti da malviventi che hanno scelto di rapinare un distributore considerato come un facile bancomat. Non si può perdere la vita per pochi centesimi al litro che si guadagnano". "Da troppo tempo - conclude Franco Iorio, presidente regionale della Faib e vicepresidente nazionale che conosceva personalmente il benzinaio ucciso - chiediamo che si abbattano i costi delle carte di credito per ridurre il danaro sostituendolo con pagamenti effettuati attraverso i borsellini elettronici". (Fonte Ansa)

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