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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Roma a luci rosse: ecco la mappa del sesso a pagamento nella Città eterna

Viaggio nella Capitale delle lucciole. Da nord a sud della città eterna le strade più battute da prostitute e clienti

Il freddo delle notti di dicembre sembra averle "decimate". Le consolari che a più miti temperature pullulano di lucciole e clienti, a zero gradi ci appaiono deserti gelidi. Ma è quando meno te lo aspetti che i corpi seminudi, in bilico su tacchi vertiginosi, spuntano in strada illuminati dalle fiamme dei falò. Le ragazze che non possono permettersi di lasciare il marciapiede, a costo di battere i denti, si difendono bruciando pallet in legno e cassette della frutta agli angoli dei semafori. Dalla Cristoforo Colombo alla Palmiro Togliatti, dalla via Salaria alla via Tiberina alle Mura aureliane che delimitano il Centro storico, la Roma a luci rosse resiste anche ai picchi di gelo invernali. 

Basta osservare per farsi un'idea e tracciare la mappa del "mestiere più antico del mondo", invariato nel tempo, sempre oggetto di denunce da parte dei residenti, ignorato dall'agenda politica dopo qualche tentativo naufragato di arginare il problema a livello locale con ordinanze sindacali, sanzioni al cliente, progetti di "zoning" per confinare il fenomeno in aree delimitate. E affrontato sul piano sociale con il progetto Roxanne del comune di Roma, attivo dagli inizi del 2000, ancora in piedi con case di accoglienza e attività psicologiche di supporto rivolte alle vittime dello sfruttamento, ma complicato - secondo l'analisi fornita da Save the Children nell'ultimo rapporto sulla tratta delle minorenni - dalle recenti evoluzioni di un fenomeno che è sempre più difficile intercettare, soprattutto per la continua mobilità territoriale delle ragazze su strada, spesso spinte dai protettori a cambiare zona, quartiere, città. 

Eur e Marconi 

A sud è il "pentagono" dell'Eur a farla da padrone, quartiere bene dove i residenti non tollerano la convivenza con un mercato del sesso che arriva subito fuori dai cancelli delle abitazioni. E' l'area preferita per chi cerca prestazioni a pagamento con transessuali, particolarmente attivi intorno al Fungo. E poi su viale Europa e viale Umberto Tupini, il via vai di clienti è continuo. Uno spogliarello alla luce del sole, filmato l'estate scorsa dai residenti con uno smartphone, ha riacceso il dibattito dopo una lunga serie di progetti vagliati dagli enti locali per contrastare il fenomeno. A luglio l'ultima richiesta di sanzioni ai clienti avanzata in aula Giulio Cesare da Fratelli d'Italia, bocciata. "Non si rendono conto di quello che viviamo" sbottava Paolo Lampariello, presidente dell’Associazione Ripartiamo dall’Eur. Lo sanno invece fin troppo bene i residenti di Roma est. 

Sesso en plain air in piazza Pascali

Chi percorre viale Palmiro Togliatti ne vede a decine ogni giorno. Qui l'area geografica di provenienza è soprattuto l'est Europa. Romene, slave, albanesi. L'arteria che taglia Roma est da Cinecittà al Tiburtino è un mercato del sesso a cielo aperto che resiste anche al clima da neve. Ne è l'emblema piazza Pino Pascali, a ridosso dell'altrettanto battuta via Collatina. Ragazze, giovanissime, strette in abiti succinti, percorrono il quadrante avanti e indietro nel buio pesto della notte. Qualcuna si cambia seduta sul marciapiede. L'andirivieni di automobilisti intenti a scegliere la "loro" donna e consumare atti sessuali appoggiati agli alberi che costeggiano la piazza, è uno spettacolo che va in scena puntuale ogni notte. Inascoltati gli appelli a legalità e decoro portati avanti da cittadini e comitati di quartiere. 

Roma nord da Salaria a Prati Fiscali

Poi c'è Roma nord, dove le prostitute sono un must anche e soprattutto alla luce del sole. Ragazze di origine nigeriana, spesso vittime di tratta, affollano la via Tiberina subito dopo Prima Porta. Lungo la via Salaria invece troviamo per lo più romene. La corsia di destra d'estate è impraticabile, quasi a rischio tamponamento per le auto di potenziali clienti che frenano imprudenti. Decine di donne, tante minorenni, affollano da sempre la consolare romana anche a ridosso del centro abitato. Mentre a Prati Fiscali e Val D'Ala le lucciole arrivano sotto le finestre delle abitazioni e i rapporti sessuali vengono consumati nelle rampe dei garage o nei sottopassi.  

Verso Ostia e il litorale

Dalla parte opposta della città abbiamo la via Litoranea e la pineta di Castelfusano, da sempre luoghi popolatissimi dalle lucciole. La scorsa estate il giro di prostituzione è finito al centro dell'inchiesta dei magistrati sugli incendi che hanno devastato l'area. Fiamme appicate - secondo la tesi degli inquirenti - per intimorire e costringere prostitute e transessuali a rivolgersi a chi gestisce il giro a Ostia. 

Centro storico

Meno evidente ma sempre presente, il mercato del sesso dilaga anche in zone centrali della città. A San Saba, lungo viale Giotto, le prostitute - soprattutto transessuali - fiancheggiano anche di giorno le mura aureliane, luoghi promiscui più che resti dell'antica Roma. Dalla stazione Termini all'Esquilino dilaga la compravendita di prestazione al chiuso, nei quasi bordelli nascosti dietro le insegne dei centri massaggi cinesi. Chi vuole un rapporto omosessuale invece si rivolge ai ragazzi che stazionano nell'area intorno a Termini, o a villa Borghese, nei pressi della Galleria d’arte moderna. Ventiquattro ore al giorno, in centro e in periferia, la Roma a luci rosse non dorme mai. 

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