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Cronaca

Caso Bortuzzo, Marinelli e Bazzano condannati a 16 anni per aver sparato a Manuel

Il pm di Roma Elena Neri aveva chiesto una condanna a 20 anni di carcere per entrambi. I due aggressori, rei confessi, hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due responsabili del tentato duplice omicidio del nuotatore Manuel Bortuzzo, rimasto poi paralizzato alle gambe, e della sua fidanzata Martina Rossi, la notte del 2 e 3 febbraio scorsi, sono stati condannati dal gup di Roma Daniela Caramico D'Auria a 16 anni di reclusione.

Il giudice ha riconosciuto ai due l'aggravante della premeditazione ma non quella degli abietti e futili motivi. Il pm di Roma Elena Neri aveva chiesto una condanna a 20 anni di carcere per entrambi. I due aggressori, rei confessi, hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena.

Bortuzzo, giovane promessa del nuoto italiano, da quella notte è costretto sulla sedia a rotelle. Marinelli e Bazzano, in carcere dal 6 febbraio, dopo l'arresto avevano ammesso di aver sparato ma di aver colpito il ragazzo per errore.

Il tragico ferimento di Manuel avvenne poco dopo una rissa fra decine di persone all'Irish pub di piazza Eschilo, nella quale furono coinvolti Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, che inizialmente fuggirono e poi tornarono sul posto in motorino per vendicarsi.

Marinelli, che era seduto dietro, sparò un colpo di pistola, colpendo alla schiena Bortuzzo. Il giovane nuotatore, e la fidanzata, non c'entravano nulla con la lite al pub. I due aggressori di Acilia, assistiti dall'avvocato Alessandro De Federicis, e che erano fuggiti dopo lo sparo, decisero di consegnarsi alle forze dell'ordine. 

"Mi sembra una sentenza giusta, l'impianto accusatorio ha retto, compresa la premeditazione e non sono state riconosciute le attenuanti. Il padre di Manuel al telefono mi ha chiesto se era una sentenza giusta e ho detto di sì", ha commentato l'avvocato Massimo Ciardullo, legale del giovane nuotatore.

Di umore opposto, invece, i legalli di Bazzano e Marinelli: "I due imputati sono rimasti senza parole, mi hanno chiesto di andare in carcere quanto prima per parlare con loro. Sedici anni sono tanti. E' una pena alta che non ci soddisfa ma dobbiamo vedere le motivazioni. Quello che posso dire è che presenteremo appello".

Schietto il commento del 19enne: "La sentenza non cambia le cose, non mi restituirà certamente le gambe. In questo momento penso esclusivamente a riprendermi, consapevole che la giustizia debba fare il suo corso. Non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione. Nessuna sentenza mi può fare ritornare come prima. So di dovermi confrontare con una realtà diversa, che sto affrontando con positività e determinazione - prosegue Bortuzzo -. Il mio sogno è tornare a camminare; mi sto impegnando ogni giorno per realizzarlo e gli insegnamenti dello sport mi stanno aiutano in questa nuova dimensione. Il destino non si può cambiare, ma posso indirizzare la mia realtà: non posso fare quello di prima? Farò altre 100mila cose con impegno e sempre col sorriso".

Il gup Caramico D'Auria ha anche disposto una provvisionale di 300mila euro a favore di Manuel Bortuzzo. Il risarcimento sarà discusso in sede civile. Dopo i fatti i residenti dell'Axa organizzarono prima una fiaccolata e poi una raccolta fondi.  

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