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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza della Rotonda

Commercio, no al lavoro domenicale: "Abbiamo diritto a stare con i nostri figli"

Presidio dei dipendenti della grande distribuzione al Pantheon per rivendicare il diritto alla domenica libera e ai festivi, mentre in Parlamento si discute un provvedimento di legge per regolamentare le aperture domenicali

Questa mattina i dipendenti dei centri commerciali, supportati dall'Unione Sindacale di Base, si sono dati appuntamento di fronte al Pantheon per rivendicare il proprio diritto al riposo domenicale e nei giorni festivi. Chi lavora nella grande distribuzione ha visto progressivamente diminuire i suoi diritti, uno su tutti quello da dedicare al riposo, alla famiglia, al tempo libero a fronte di salari sempre più bassi e contratti di lavoro ridicoli.

DECRETO 'DEPRESSIVO' -  Lo conferma Francesco Schiavone, esecutivo lavoro privato di USB, addossando la maggior parte delle colpe al decreto Monti "Salva-Italia" sulle liberalizzazioni: "I lavoratori del commercio hanno visto anche a seguito di quel decreto, devastare le proprie vite, la propria socialità in quanto non esistono più giorni di riposo, giorni che si possano dedicare alla famiglia. Questo è un settore in cui l'80% dei lavoratori è di sesso femminile, dunque ha i problemi con la cura dei figli con carichi di lavoro che per una donna sono più pesanti che per un uomo, oltre a salari bassissimi".

CENTRI COMMERCIALI COME I LUNA PARK - "L'apertura domenicale - prosegue Schiavone - è stata un grande inganno: l'economia non ne ha tratto giovamento, le vendite non sono aumentate. L'occupazione non è stata incrementata anzi, non si contano le piccole e medie imprese che hanno chiuso i battenti. Non ci sono state assunzioni e quindi il decreto è stato a tutti gli effetti depressivo". Dunque il vero problema, secondo il sindacalista, è costituito dallo scarso reddito dei cittadini. "I centri commerciali sono diventati un luna park dove andare a fare un giretto la domenica. Oggi siamo in piazza della Rotonda al Pantheon, io credo sia senz'altro più bello poter passare una domenica al mare, o nel centro storico piuttosto che confinati in un centro commerciale".

VIDEO - LA STORIA DI PAOLA

"NUOVE PIAZZE" - Nei centri commerciali il consumatore è tradotto in un non-luogo in cui tutti gli scambi sono mediati dal denaro. Queste che ci vengono spacciate come le 'nuove piazze' in realtà non sono altro un posto che segue la logica del profitto a danno dei consumatori e dei lavoratori. Oggi siamo qui perchè in Parlamento si stanno discutendo delle proposte che dovrebbero sostituire il decreto Monti. Siamo qui per far arrivare la nostra voce ai parlamentari e gridare che questi lavoratori hanno diritti come gli altri a fronte di salari bassissimi. Contratti part-time da 650-700 euro al mese, grandissima percentuale di precari con contratti in scadenza. Siamo qui per cercare di ridare dignità a un settore dei più malpagati e con condizioni di lavoro non sostenibili".

Commercio, no al lavoro domenicale | foto Giuliani/RomaToday

DIRITTI DELLE MAMME- Esemplare è la storia di Catia Bottoni, madre di 3 figli e recordwoman della precarietà: in 12 anni ha collezionato 27 contratti a termine con la Coop e in passato si è anche incatenata sotto la sede nazionale dell’Associazione di categoria. Questa la sua testimonianza: "Dopo 27 contratti a termine sono stata lasciata a casa. Mi è stato detto che l'azienda era in difficoltà e altre storie simili. Non penso fosse la verità, dato che poi sono state assunte lavoratrici stagionali tramite agenzie interinali. Oggi sono in piazza per rivendicare il diritto al lavoro, diritto che ho difeso per 12 anni lavorando duro. Ho sempre fatto tutti i turni senza mai batter ciglio. Ho trascorso quasi tutte le domeniche a lavoro, ne ho contate 38 consecutive. Gestire una famiglia con tre bambini in queste condizioni non è affatto semplice. I sacrifici li hanno fatti anche i miei bambini assieme a me. Non lo trovo giusto. Lavorare non significa dover essere schiavi di regole assurde come il lavoro domenicale, che non porta vantaggi alle persone ma solo disagi alle famiglie".

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