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Cronaca

Mamma tenta di uccidere due volte la figlia di 3 anni, era in crisi con il marito

La mamma 30enne, arrestata per tentato omicidio, è accusata di aver messo nel biberon della figlia del benzodiazepine, un potente psicofarmaco. I fatti si sono verificati all'ospedale Bambino Gesù

Un vero e proprio dramma familiare. E' quello che si è verificato a Roma dove una mamma di 30 anni, di Napoli, ha tentato di uccidere la figlia di 3 anni. La donna, secondo i primi riscontri in crisi con il marito, per attirare l'attenzione dell'uomo, ha messo nel biberon della piccola del benzodiazepine, un potente psicofarmaco usato come sedativo.

I fatti, secondo quanto riferito, si sono verificati all'ospedale Bambino Gesù dove la piccola si trovava ricoverata. La donna è stata rintracciata nei pressi della sua abitazione a Napoli e tradotta, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, presso la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. 

LE CONDIZIONI DELLA BAMBINA - La piccola era ricoverata per approfondimenti diagnostici in seguito a una condizione clinica apparentemente molto complessa. Durante il suo ricovero, fanno sapere dal Bambino Gesù, "si sono manifestati 2 arresti cardiocircolatori". Le condizioni cliniche hanno indotto i sanitari a verificare la presenza di sostanze tossiche nelle urine.

La presenza nelle urine di "sostanze psicotrope" ha obbligato i medici a segnalare il caso alle Autorità Giudiziaria. Grazie al tempestivo intervento del personale sanitario e alle cure rese possibili dall’ambiente ospedaliero, la bambina è fuori pericolo e in buone condizioni.

TENTATO OMICIDIO - L'epilogo della vicenda si è avuto oggi quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, in collaborazione con personale del Comando Provinciale di Napoli, hanno arrestato la 30enne di Napoli, in esecuzione di un'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, Dottor Ezio Damizia, su richiesta della locale Procura della Repubblica a firma della dottoressa Maria Monteleone e della dottoressa Eleonora Fini, in quanto ritenuta responsabile di tentato omicidio nei confronti della figlia di poco più di tre anni.

DUE GLI EPISODI - Il provvedimento restrittivo si basa sulle risultanze investigative acquisite dai militari di via in Selci, a seguito dei referti inviati dalla direzione sanitaria dell'Ospedale Bambino Gesù, con i quali, lo scorso dicembre, erano stati segnalati due episodi di arresto cardiorespiratorio, apparentemente ingiustificati, a carico della piccola bambina, che veniva tratta in salvo solamente grazie al tempestivo intervento di medici rianimatori.

IN CRISI CON IL MARITO - Gli approfondimenti investigativi eseguiti hanno consentito di accertare che le trentenne, verosimilmente a causa della tensione coniugale esistente con il marito e con l'intenzione di attirare l'attenzione di quest'ultimo sugli interessi familiari e così rafforzare il loro legame, avrebbe deliberatamente, e senza alcuna prescrizione medica, somministrato alla figlia, mentre era ricoverata presso il Bambino Gesù, farmaci contenenti benzodiazepine in grado di procurare l'arresto cardiorespiratorio della piccola.

I PROVVEDIMENTI - Già lo scorso 28 dicembre, gli stessi Carabinieri avevano notificato alla donna un provvedimento di "sospensione della potestà genitoriale", adottato, alla luce dei preliminari riscontri acquisiti, dal Tribunale per i Minorenni di Napoli, che aveva disposto il "divieto di avvicinamento nei confronti di entrambi i genitori alla bambina ricoverata e alle due sorelline più piccole", che sono state affidate ai servizi sociali partenopei. Ora la donna è stata arrestata.

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