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Cronaca

Enasarco, Unione Inquilini: "Serve una legge per assegnare questi alloggi"

"Eliminare la discrezionalità dall'assegnazione degli appartamenti degli enti a controllo pubblico" il commento di Massimo Pasquini

“Al di là della notizia in particolare, il problema è di fondo”. A commentare quanto emerso nelle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare relativa alla maxi-operazone anti mafia sul litorale romano, in particolare sulla possibile influenza avuta dai Fasciani nell'assegnazione di alcuni appartamenti Enasarco, è il sindacato Unione Inquilini.

“Oltre al problema di strabilire meccanismo trasparente nella gestione di patrimoni consistenti, come quello Enasarco (a Roma, prima dell'inizio della dismissione gli alloggi di proprietà della Fondazione erano oltre 15 mila) ma non solo, il punto è che enti pubblici o sotto il controllo pubblico nell'assegnazione delle case di loro proprietà godono della più alta discrezionalità. Non c'è una legge che impone un bando con i requisiti di chi può entrare negli appartamenti e chi invece non può accedere agli alloggi che si liberano” spiega Massimo Pasquini. “Succede per enti previdenziali come Enasarco, ma accade anche con le case degli istituti Ipab”.

Un nodo che per Pasquini è direttamente collegato al disagio abitativo che vive la Capitale. “Si parla tanto di realizzare alloggi in housing sociale, quando questa città già li avrebbe” commenta riferendosi al portafoglio di case nelle mani degli enti a controllo pubblico. “Eliminare la discrezionalità dall'assegnazione di queste case sarebbe un passo importante”.

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