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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Morte Cafasso: indagati altri due carabinieri

Si tratta di Luciano Simeone e Carlo Tagliente, i due militari dell'Arma già detenuti per il presunto ricatto ai danni di Piero Marrazzo. Ai due mossa l'accusa di omicidio volontario in concorso

Anche Luciano Simeone e Carlo Tagliente, due carabinieri già agli arresti per il presunto ricatto a Marrazzo, sono formalmente indagati per la morte di Gianguerino Cafasso. Lo si è appreso ieri dalla procura di Roma.

L'accusa mossa ai due carabinieri è omicidio volontario in concorso. Un convincimento da parte degli inquirenti dovuto al fatto che uno stesso movente, per i tre carabinieri, sarebbe alla base del delitto del pusher Cafasso. Un movente che era stato definito nell'ordinanza di custodia cautelare che il 29 marzo scorso ha portato un carcere Testini, accusato di aver compiuto materialmente l'omicidio il 12 settembre dello scorso anno.

"Cafasso dopo l'esito negativo dell'offerta del filmato alle giornaliste del quotidiano 'Libero', era diventata una persona che 'sapeva troppo' ed inaffidabile - si legge in quel provvedimento cautelare - considerate anche le sue condizioni di abituale consumatore di droga". Cafasso era un testimone "scomodo" che poteva ricattarli perché in possesso del filmato che ritraeva l'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, in atteggiamenti intimi con il transessuale Natalì.

IL LEGALE
- "Accuse fantasiose, che non stanno in piedi", ha affermato all'agenzia Ansa l'avvocato Bruno Von Arx, legale di Luciano Simeone,"La contestazione di concorso nell'omicidio era contenuta nella richiesta di incidente probatorio che la Procura ha fatto per raccogliere le testimonianze di alcune trans".

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