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Cronaca

Colombo, radici e asfalto dissestato sotto accusa per la morte di Luca Miozzi

La procura indaga per l'incidente avvenuto a Santo Stefano. L'asfalto disconnesso potrebbe aver provocato la perdita di controllo della moto da parte del 17enne

Cosa ha provocato la perdita di controllo della moto da parte di Luca Miozzi? E' questo l'interrogativo principale a cui dovrà dare risposta l'inchiesta aperta dalla procura di Roma in merito all'incidente avvenuto sulla Colombo nel giorno di Santo Stefano. Titolare del fascicolo è il pubblico ministero Rita Ceraso che ha disposto l'autopsia sul corpo del 17enne e una consulenza cinematica per ricostruire la dinamica dell'incidente. 

Difficile, per la famiglia ma anche per l'opinione pubblica, credere all'ipotesi della fatalità. La Colombo anche in quel tratto infatti presenta asfalto sconnesso a causa delle radici dei pini. Inizialmente, secondo quanto si apprende da fonti ufficiose, si pensava che a causare l'incidente potesse essere stato un ostacolo presente sulla strada. Un sasso per evitare il quale Luca ha perso il controllo della sua Derby 125 finendo contro l'aiuola prima e contro l'albero poi. In realtà si è poi scoperto che quel sasso era finito in strada a seguito della caduta. 

L'ipotesi principale quindi è quella che a far perdere il controllo sia stato l'asfalto sconnesso a causa delle radici. Secondo quanto riportato da Repubblica la Polizia Locale avrebbe depositato in procura anche una relazione sulla pericolosità della strada. Sotto esame anche l'assenza in quel punto di un guar rail. 

Da più parti in passato sono partite denunce per denunciare la pericolosità delle radici. Gianfranco  Di Pretoro, Responsabile piste ciclabili e viabilità della Federazione ciclistica italiana Lazio solo l'undici dicembre scorso denunciava: "Oramai le radici dei pini hanno conquistato le corsie di riposo laterali e ci costringono ad esporci alla follia delle auto che vanno ben oltre gli 80 chilometri orari  previsti. Poi quei guard rail piegati ti trasmettono l’orrore che si vive sulle strade veloci ogni giorno. Ma ci vuol tanto a riempire la Cristoforo Colombo di autovelox o collocare il sistema Tutor a 60 chilometri orari dal GRA all’incrocio con la via di Acilia?". 

Un allarme condiviso da Sicurinstrada, associazione per la sicurezza stradale sul litorale, che punta il dito contro "la presenza di alberi ai lati delle carreggiate le cui radici per la mancata manutenzione dell'asfalto, rendono il manto stradale dissestato con insidiosissimi dossi e avvallamenti che possono far perdere il controllo della moto o dell'auto con il rischio, a causa della mancanza del guardrail, di andare ad impattarvi rovinosamente contro come è accaduto al povero ragazzo motociclista".

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