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Cronaca

Scontri 15 ottobre: scagionato perché aveva la maschera antigas

Secondo il tribunale del Riesame, Leonardo Vecchiolla ebbe solo un ruolo marginale negli scontri e mancano le prove dell'assalto al blindato dei carabinieri. Il 23enne prosciolto anche dall'accusa di tentato omicidio

Per il Tribunale del Riesame non ci sono le prove dell'assalto di Leonardo Vecchiolla al blindato dei carabinieri negli scontri di piazza San Giovanni del 15 ottobre. Secondo Repubblica, la decisione “stride in qualche modo, con il suo interrogatorio di garanzia nel quale ammette di aver partecipato ai disordini indossando la maschera antigas” e con le motivazioni depositate ieri, che “smontano l'impianto accusatorio di due magistrati e due gip di Chieti e Roma” si apre uno “scontro aperto tra Procura e Tribunale”. Durante l'interrogatorio di convalida, Vecchiolla aveva ammesso: “Avevo con me le maschere trovate in Val di Susa, e quando al telefono parlavo dei manifestanti individuabili perché avevano il volto scoperto, davo per presupposto che io non ero riconoscibile perché usavo le maschere antigas".

Per il tribunale della Libertà, Vecchiolla avrebbe avuto “solo un ruolo marginale nella manifestazione”, dice Repubblica. Il 23enne di Ariano Irpino è stato scagionato anche dall'accusa di tentato omicidio nei confronti del carabiniere Tartaglione. “La frase più significativa 'abbiamo incendiato una camionetta', oltre a essere incerta appare anche non decisiva - si legge nel dispositivo, citato da Repubblica - non potendosi escludere che sia stato utilizzato il plurale in forma generica, nel senso di una condivisione, del grave episodio, riferibile ai manifestanti".

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