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Cronaca Fiano Romano

"Ci vietano di iscriverci al sindacato": camionisti sul piede di guerra

Succede a Fiano Romano dove l'Usb denuncia: "Condotta antisindacale del Gruppo Innocenti". L'azienda però chiarisce: "Tutto frutto di un equivoco"

Hanno bloccato per qualche ora il magazzino Gls, la multinazionale del trasporto merci “espresso” che ha sedi in tutta Italia. È così che ieri, in tarda serata, un gruppo di autotrasportatori un’azienda “appaltate” dal gruppo d’Innocenti, che gestisce una parte del servizio di trasporto del magazzino in questione, organizzati dall’Unione sindacale di base (Usb), ha scioperato. Forse per la prima volta. Il motivo contestato dall’Usb ci riporta indietro di un centinaio di anni, o forse accende i riflettori su una realtà diffusa ma poco considerata, soprattutto nei confronti dei lavoratori stranieri. Lo denuncia l’Usb: “La scelta di formare il sindacato Usb nell’azienda ha prodotto la reazione della ditta che, convocati uno per uno i “ribelli”, gli ha intimato di cancellarsi dal sindacato altrimenti sarebbero rimasti senza lavoro”.

Qualcuno, impaurito, ha mollato. Per gli altri, all’inizio di gennaio è arrivato un altro avvertimento: “Cinque lavoratori sono stati lasciati a terra”. Così la trentina di autotrasportatori, quasi tutti rumeni, che negli ultimi mesi si erano iscritti all’Usb ha deciso di non cedere all’aut aut imposto dall’azienda bloccando le entrate del magazzino Gls. “La protesta è frutto di un equivoco” spiegano dall’azienda che conferma: “È tutto risolto”. La serata si è chiusa con un incontro con la ditta “che ha accettato di riassumere i lavoratori” spiegano dall’Usb, e ha fissato un incontro con la delegazione sindacale per martedì prossimo.

LA STORIA – “Faccio questo lavoro da circa cinque anni ma ho sempre avuto contratti precari”. Fuori dai cancelli del magazzino di Fiano Romano, un lavoratore rumeno che preferisce rimanere anonimo, tenta di fare luce sui motivi che l’hanno spinto a rivolgersi a un sindacato. “Siamo pagati a viaggio, se il camion sta fermo non vengo retribuito, è una situazione di precarietà estrema questa” denuncia in un italiano spedito. Tutt’intorno, basta un colpo d’occhio per capire che quasi tutti i lavoratori del magazzino, non solo quelli della ditta interessata dallo sciopero, sono stranieri. “Abbiamo scoperchiato una pentola piena di abusi di cui soffrono i lavoratori di questo settore dove i contratti vengono sistematicamente aggirati ed è naturale che le ditte siano preoccupate che si formi un sindacato” afferma Riadh Zaghdane di Usb. Il pensiero va subito a quanto avvenuto a Piacenza, nei mesi scorsi, dove un gruppo di lavoratori di una cooperativa del magazzino Gls della città emiliana scioperò duramente contro le condizioni salariali e di lavoro. A Piacenza, la chiusura completa del magazzino per un’intera notte venne “sbloccata” dalle cariche della forze dell’ordine.

L’AZIENDA DI TRASPORTI – “La questione è già stata risolta” chiarisce a Roma Today Massimo Innocenti titolare del gruppo. “È stato frutto di un malinteso, non abbiamo mai licenziato nessuno” afferma Innocenti, confermando che nessuno dei lavoratori verrà allontanato dal suo posto di lavoro. “Martedì ci sarà un incontro con il sindacato Usb a cui sarò presente insieme alla Lm Trasporti, la ditta che ha assunto i lavoratori” spiega. Il gruppo Innocenti “gestisce”, specifica, semplificando con una parola, ma sono diverse le aziende di trasporto per cui sono assunti questi lavoratori. In sostanza, se il magazzino è della multinazionale Gls, a effettuare in appalto il servizio sono società e cooperative del territorio. Smentite anche le denunce relative alle condizioni di lavoro. “È un normale contratto a chiamata. Non c’è alcuna violazione”. Intanto, in attesa di chiarire qualsiasi malinteso, i lavoratori aspettano l’incontro di martedì.

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