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Cronaca Centro Storico / Piazza di Montecitorio

ENEA, proteste in piazza contro i tagli al limite dell'assurdo: "Ci tolgono la corrente"

Oggi la protesta dei lavoratori dell'ente di ricerca che lamentano l'impossibilità di condurre la propria attività a causa del commissariamento e dell'imposizione di assurdi tagli che riguardano persino l'energia elettrica

Dopo l'azione di protesta della scorsa settimana nel centro di Casaccia, i dipendenti dell'ENEA tornano a far sentire la propria voce. Questa mattina, infatti, sono scesi in piazza Montecitorio per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla situazione di paralisi in cui versa l'ente.

COMMISSARIO ESTERNO - Da quattro lunghi anni l'ENEA è un ente sottoposto al commissariamento, circostanza che rende impossibile dare la necessaria organizzazione interna. Attualmente il centro è diretto da un commissario esterno che limita le sue funzioni all'ordinaria amministrazione, senza garantire progettualità e incentivare le attività dell'ente. "Un centro di ricerca - come afferma Carlo Buttarelli, responsabile nazionale CGIL per ENEA, - non può prescindere da una governance interna". "E' allarmante che un centro di ricerca impegnato su fronti importanti come quello delle energie rinnovabili non goda della giusta considerazione da parte delle istituzioni" aggiunge il sindacalista. La stasi in cui si trova attualmente l'ente è dovuta al continuo rimandare di provvedimenti sulla questione, anche a causa dell'instabilità politica del paese negli ultimi anni. Un'ulteriore difficoltà è rappresentata dal fatto che le decisioni sull'ENEA spettano a tre ministeri diversi, rispettivamente, ambiente, industria e ricerca, che faticano a riunirsi e a studiare provvedimenti adeguati.

TAGLI SELVAGGI - I lavoratori del centro non manifestano per ottenere alcun tipo di aumento, anzi, protestano per difendere i pochi fondi a disposizione dell'ente. I tagli che hanno colpito l'ENEA rendono realmente problematica la prosecuzione delle attività di ricerca e la partecipazione a nuovi progetti. Colpito in maniera impietosa dalla spending-review, l'ente lamenta tagli persino sulla corrente elettrica (10% in meno su 12 milioni di euro), fondamentale per le attività di laboratorio. Non è raro che alcuni ricercatori proseguano la loro attività all'estero, come nel caso del premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, che ha proseguito in Spagna la sperimentazione del"Solare termodinamico" iniziata in Italia proprio con l'ENEA. Spesso, per sopperire alla mancanza di fondi, sono gli stessi ricercatori a trovare dei finanziatori per lo sviluppo di nuovi progetti. I tagli poi, riguardano non soltanto le attività, ma anche la condizione stessa dei lavoratori: dopo aver praticamente dimezzato il pasto della mensa, sono state ridotte o cancellate anche le corse dei bus che portavano i dipendenti nei centri ENEA, costruiti ampiamente fuori dai centri abitati poichè anni fa vi si conducevano esperimenti nucleari.

Enea in piazza contro i tagli

PRECARIATO -" I ricercatori non sono messi nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio ruolo e molti laboratori chiudono proprio perchè non è possibile portare avanti nuovi progetti" denuncia Carmine Castaldo, fisico dell'ENEA di Frascati. Lo stesso Castaldo è un esempio della cattiva gestione dell'ente: dopo 13 anni di precariato in cui ha svolto mansioni alla stregua di colleghi molto più anziani di lui, è stato finalmente assunto dopo il 7° concorso come "ricercatore in addestramento". Qualifica che non corrisponde al vero, poichè Castaldo ha alle spalle una grande esperienza e diversi progetti all'estero e non è di certo in addestramento. Un chiaro caso di sottoinquadramento al quale l'uomo si è opposto presentando una vertenza per il riconoscimento effettivo della sua posizione.

INCONTRO - I manifestanti hanno chiesto e ottenuto un incontro con una decina di deputati ai quali hanno consegnato dei documenti che illustrano il quadro della situazione dell'ente.

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