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Cronaca

Lady Asl torna in carcere: trovati in casa documenti importanti

I Carabinieri hanno arrestato Andrea Cappelli e Anna Iannuzzi, nota come "Lady ASL" per falso materiale e frode processuale, per aver formato atti falsi e calunnia. Perquisita la casa

Con un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma – Dott.ssa Cinzia Parasporo, su richiesta del Procuratore Aggiunto Giancarlo Capaldo e del Sostituto Procuratore Giovanni Bombardieri i carabinieri hanno arrestato Lady Asl, ovvero Anna Iannuzzi e Andrea Cappelli.

Lady Asl divenne famosa alle cronache perché al centro di una delle principali inchieste sulla Sanità Laziale condotte negli anni scorsi dai menzionati PM e dai militari del Nucleo Investigativo di via in Selci, i due coniugi sono oggi indagati di:  falso materiale e frode processuale, per aver formato atti falsi (verbali - certificati di malattia, procure per difesa in giudizio, attestazione di deposito atti presso cancellerie di uffici giudiziari, ecc.), utilizzandoli per sostenere la propria difesa innanzi alla Corte di Appello di Roma nell’ambito dei procedimenti penali a loro carico; calunnia, per avere accusato falsamente gli avvocati del proprio collegio difensivo dei reati di patrocinio infedele e abuso di foglio firmato in bianco, sostenendo falsamente che costoro avrebbero discusso il giudizio di primo grado in contrasto con le loro volontà e i loro interessi, scegliendo peraltro, a loro insaputa, il rito abbreviato anziché quello ordinario.

Stamattina, durante perquisizione eseguita presso l’abitazione dei coniugi, i Carabinieri di via in Selci hanno rinvenuto e sequestrato numeroso materiale che potrebbe essere stato impiegato per la falsificazione di atti utilizzati per tentare di ingannare i giudici della Corte d’Appello di Roma e della Suprema Corte di Cassazione, presso cui pende un ricorso che sarà discusso il prossimo 12 Aprile.
Nel corso delle indagini sulla Sanità laziale, sviluppata dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma nel periodo 2005 – 2009, i due coniugi risultarono al centro di un rodato sistema corruttivo che vedeva coinvolti vari funzionari pubblici di ASL capitoline, grazie al quale furono erogati indebitamente somme di denaro per milioni di euro a società fantasma riconducibili ai due menzionati imprenditori.
Grazie alle indagini della Procura di Roma e dei Carabinieri, quasi 40 milioni di euro indebitamente percepiti furono sequestrati ai coniugi e restituiti al Servizio Sanitario Regionale.
 

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