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Cronaca

Dalla mafia russa ai furti negli appartamenti: decapitata banda di georgiani. L'elenco dei colpi

Dieci le persone arrestate dai carabinieri. Sono ritenuti responsabili di decine di furti nella Capitale

"Vor v Zakone", letteralmente "Ladri nella legge". Sono criminali di alta caratura le dieci persone arrestate dai carabinieri al termine di una indagine durata 8 mesi nel corso dei quali la banda ha messo a segno almeno 11 furti - ma potrebbero essere molti di più - in altrettanti appartamenti soprattutto di Roma, ma anche della provincia. Banditi, legati alla criminalità russa, costituitisi inizialmente nei campi di prigionia nella Russia stalinista come una sorta di società del mutuo soccorso fondata su un sistema di responsabilità collettiva, su un giuramento ad un codice di "completa sottomissione alle leggi della vita criminale". 

I dieci comandamenti dei "Ladri nella legge" 

Le leggi della vita criminale a cui fanno riferimento gli appartenenti alla Vor v Zakone si concretizzano sostanzialmente in dieci comandamenti che riguardano sia le materiali condotte che devono essere tenute, sia gli ideali cui devono ispirarsi. Tra questi: assoluta indipendenza e conflitto con l'ambiente circostante da raggiungere eludendo qualsiasi impegno o condivisione di interessi con la società, compresa la collaborazione con qualsiasi espressione del potere-statale, ed il ricorso ad esecutori materiali per le azioni criminose.Ma anche accurata informazione e capacità di adattamento alle circostanze. Onestà e sostegno nei rapporti interni ma anche punizioni severe - sino alla morte - nei confronti dei traditori.

Tatuaggi e rango criminale 

Il fenomeno dei "Ladri nella Legge" è attualmente diffuso prevalentemente tra i georgiani ed è caratterizzato, oltre che da un rigido codice di tradizioni criminali, dal ricorso ad un linguaggio gergale proprio e da un notevole livello di segretezza. Un ulteriore tratto distintivo è costituito dall'aver scontato pene detentive e dai tatuaggi che riproducono, in elaborati disegni, le loro imprese criminali, il loro "rango" e la loro occupazione. 

Da Kutaisi alla Capitale

Le indagini, dirette dalla procura della Repubblica di Roma, partite dal mese di febbraio dello scorso anno e terminate nel mese di settembre 2022, hanno consentito ai carabinieri, attraverso attività tecniche, servizi di osservazione, pedinamento e controllo del territorio, nonché con arresti in flagranza di reato e denunce in stato di libertà, di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati e di documentare l’esistenza di un’associazione per delinquere composta da soggetti di nazionalità georgiana, provenienti principalmente dalla città di Kutaisi, finalizzata ai furti in abitazione. 

Decine di colpi a Roma

Almeno 11 i furti per i quali la banda è ritenuta responsabile dal febbraio 2022 all'aprile dello stesso anno: in piazza Amba Alagi al quartiere Africano, via Franco Sacchetti a Talenti, due volte in via Migiurtinia (zona Sacco Pastore), viale Jonio (sempre nel III municipio fra il Tufello e Val Melaina), via Filippo Luigi De Magistris al Pigneto, due volte fra il 25 ed il 31 marzo di due anni fa a Centocelle (prima in via delle Acacie e poi in via Vincenzo Cesati). Ed ancora: via Marco Decumio, zona Quadraro-Tor-Fiscale ed infine in via dei Cluniacensi, a Casal Bruciato. Oltre a ciò anche un furto in un appartamento alle porte di Roma, precisamente in via Principessa Pignatelli a Ciampino. 

Banda furti appartamento

La batterie di ladri georgiani 

I militari, nel corso delle indagini, hanno raccolto elementi indiziari circa un modus operandi ben collaudato utilizzato dai membri del sodalizio per commettere i furti: generalmente preceduti da un sopralluogo preliminare, ovvero “batterie” composte da almeno 2 o più persone, di cui una con funzione di “palo” e gli altri come esecutori materiali.

Le tecniche per entrare negli appartamenti 

Nei vari sopralluoghi effettuati negli appartamenti delle vittime, i carabinieri hanno riscontrato la stessa tecnica utilizzata per aprire le porte (con serratura a cilindro europeo), dove gli indagati riuscivano a non lasciare quasi mai segni di effrazione grazie all’utilizzo di chiavi alterate, oppure mediante “calamite” o strumenti di effrazione.

Documenti falsi ed acquisto di droga 

La refurtiva e il denaro erano, in gran parte, utilizzati per l’acquisto di droga o trasferiti nel Paese di origine degli indagati, che ricorrevano anche all’uso di documenti falsi. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato nove soggetti, nonché sequestrata varia refurtiva e attrezzatura per commettere i furti.

Dieci arresti 

Terminate le indagini sono stati i carabinieri della compagnia di Roma Monte Sacro ad eseguire un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del tribunale di Roma, su richiesta della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, nei confronti di 10 persone, tutte di nazionalità georgiana di cui 8 destinatarie di custodia cautelare in carcere e 2 sottoposte al divieto di dimora nel comune di Roma con obbligo di firma, tutte ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione, commessi nella Capitale.

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