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Cronaca Ardea / Via Laurentina

Omicidio Alessandro Torni: scovato il killer di Tor San Lorenzo

Dopo la riapertura del caso che ha portato all'individuazione del mandante e del movente, i carabinieri individuano il killer che ha sparato all'allora 43enne la sera del 3 gennaio del 2008

Un omicidio che sembrava rimanere senza risposte. Un fascicolo aperto il 3 gennaio del 2008 e poi archiviato. Quindi la riapertura del caso nell'ottobre dello scorso anno con la scoperta di mandante e movente. Ieri la chiusura del cerchio con i carabinieri della Compagnia di Anzio che hanno arrestato l'esecutore materiale dell'omicidio di Alessandro Torni, freddato a Tor San Lorenzo mentre si trovava a bordo della sua Ford Fiesta.

ORDINANZA CUSTODIA CAUTELARE - I militari dell'Arma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 50enne, già noto alle forze dell’ordine, originario e residente a Tor San Lorenzo, ritenuto dagli inquirenti uno degli esecutori materiali dell’omicidio dell'allora 43enne.

FREDDATO IN STRADA - L’esecuzione avvenne la sera del 3 gennaio del 2008, intorno alle ore 18.30 circa, quando la vittima, da poco uscito dagli uffici della Stazione Carabinieri di Tor San Lorenzo, dove aveva adempiuto all’obbligo di firma a cui era sottoposto, fu affiancato sulla Laurentina, da un’auto di grossa cilindrata e colpito a morte con due colpi d’arma da fuoco, da uno degli occupanti. Il Torni, si trovava a bordo della sua utilitaria insieme al padre e al figlio che fortunatamente rimasero illesi. Per lui, invece, i due colpi al torace risultano letali nonostante i soccorsi e il trasporto in ospedale, non furono sufficienti a salvargli la vita.

Tor San Lorenzo: presunto mandante omicidio Torni

VITTIMA AI DOMICILIARI - Il Torni fino a qualche mese prima era stato ristretto al regime degli arresti domiciliari poiché ritenuto il responsabile, a sua volta, unitamente ad altre persone, dell’omicidio del 27enne Mario Guzzon, originario di Aprilia, ucciso nel febbraio del 1999 da più colpi di pistola e dato alle fiamme nei pressi dello stabilimento balneare di Tor San Lorenzo il “Gabbiano".

PRIMA ARCHIVIAZIONE - La complessa attività investigativa dei Carabinieri, avviata dopo il  grave fatto di sangue, ha consentito quasi da subito di indirizzare i sospetti su un gruppo di pregiudicati del luogo con i quali il Torni era entrato in netto contrasto dopo la scarcerazione, avvenuta nell’estate del 2007; gli elementi raccolti, tuttavia, non furono ritenuti sufficienti e il procedimento fu archiviato.

RIAPERTURA DEL FASCICOLO - Nel febbraio del 2012 il Gip del Tribunale di Velletri ha accolto la richiesta di riapertura delle indagini formulata dall’Ufficio del Pubblico Ministero in ordine all’omicidio di Tor San Lorenzo.  

MANDANTE - La riapertura delle indagini, scaturita dall’analisi di nuovi elementi, ha consentito di avviare un’ulteriore attività investigativa di tipo tradizionale, corroborata anche da attività tecniche e riscontri scientifici, che permetteva ai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Anzio di riattualizzare e rafforzare i gravi indizi di colpevolezza emersi già in precedenza a carico del pregiudicato 54enne di origine napoletane, individuato quale mandante dell’omicidio, già arrestato lo scorso 24 ottobre con analogo provvedimento.

MOVENTE - Nel corso delle complesse indagini si è appurato che alla base del grave episodio delittuoso ci sarebbero stati da un lato dei forti rancori personali, attinenti una relazione sentimentale conclusasi male fra il pregiudicato e la sorella dell’assassinato, e dall’altro la volontà di entrambi di primeggiare nel contesto criminale locale.

PRIME PERQUISIZIONI - A conferma di ciò, dalla minuziosa ricostruzione dei Carabinieri, è emerso che i due già da tempo si erano affrontati pubblicamente; da lì a poco si è passati dalle minacce verbali a delle vere e proprie intimidazioni che si sono concretizzate anche in un primo agguato in danno del Torni che, nella circostanza, riuscì a salvarsi.  Nelle fasi dell’esecuzione del provvedimento emesso ad ottobre a carico del mandante, i Carabinieri eseguirono mirate perquisizioni domiciliari anche nei confronti di altre persone indagate nell’ambito del procedimento penale, compreso proprio l’odierno arrestato.

ARSENALE DAI FAMILIARI DEL KILLER - Le attività in oggetto, nel confermare proprio lo spessore criminale dei soggetti interessati e nel fornire ulteriori riscontri investigativi, hanno consentito il 24 ottobre di arrestare in Marina di Tor San Lorenzo rispettivamente il fratello e la sorella dell'uomo ritenuto il killer di Torni, in quanto trovati in possesso il primo di una pistola calibro 22, di due fucili, di cui uno compendio di furto e l’altro con matricola abrasa, nonché 40 cartucce, mentre la seconda per la detenzione presso la propria abitazione di 170 grammi di marijuana suddivisa in vari contenitori nonché materiale per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente. (vedi gallery)

CHIUSURA DEL CASO - Tutti i provvedimenti cautelari  citati hanno trovato conferma  da parte del Tribunale del Riesame di Roma. Con l’arresto del 9 gennaio si chiude quindi, a distanza di alcuni anni, il cerchio sull’omicidio di Torni Alessandro che all’epoca dei fatti destò particolare clamore proprio per le modalità dell’assassinio che, per rilevanza criminale, matrice organizzativa nonché modalità esecutiva, venne ricondotto sin da subito ad un gruppo criminale ben organizzato.

CRIMINALITA' A TOR SAN LORENZO - L’attività, fra l’altro, all’epoca dei fatti prese in esame anche altri episodi che riguardavano per lo più il comune di Ardea, ed in particolare la frazione di Tor San Lorenzo, luogo ove i citati pregiudicati destinatari delle misure avrebbero instaurato un vero e proprio clima intimidatorio nei confronti degli spacciatori locali, avvalendosi, per raggiungere tale scopo, anche dell’uso di armi da fuoco, come attestano i recuperi di armi effettuati nel corso dell’attività (una Beretta cal 22 con silenziatore ed una Rouger 9x21, entrambe con matricola abrasa e relativo munizionamento, nonché le altri armi rinvenute lo scorso mese di ottobre durante le perquisizioni).

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