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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Infermiera con Tbc, disposta maxi consulenza. Diverse le ipotesi di reato

Il Procuratore aggiunto dispone una maxi consulenza e si pensa anche ad una 'omissione d'atti di ufficio. La Polverini si mostra decisa a risolvere il caso mentre il legale del Gemelli sostiene il lavoro della Procura

"Epidemia colposa". E' questa l'ipotesi di reato su cui la Procura di Roma sta procedendo nell'inchiesta legata al caso dell'infermiera del Policlinico Gemelli affetta da tubercolosi. Al momento, secondo quanto conferma la Procura capitolina, il fascicolo resta contro ignoti. Oggi, intanto il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha disposto una maxi consulenza che dovrà chiarire in primo luogo se c'è un nesso tra la malattia della donna, che lavorava presso il reparto neonatale, e l'unico bambino nato nel reparto ammalatosi di Tbc, attualmente ricoverato presso l'ospedale pediatrico Bambino Gesù.

LE IPOTESI DI REATO - I periti dovranno accertare, inoltre, se "la positività alla tbc equivalga alla malattia" e se “c'è un nesso di causalità tra la malattia della donna e quella dell'unica bambina risultata ammalata". Gli esperti dovranno, inoltre, chiarire se sono "state adottate idonee terapie a scongiurare il contagio", "se sono stati effettuati controlli idonei" e "se la signora si è ammalata per il contatto con il marito (anche egli affetto da tbc) o con altri soggetti". Per la perizia gli inquirenti hanno dato un margine di sessanta giorni ma in tempi brevi dovrebbe giungere a piazzale Clodio una relazione preliminare dei periti. Al momento sono 122 i bambini risultati positivi ai test effettuati.

Ci sarebbe anche l'omissione d'atti d'ufficio tra le ipotesi di reato, sulle quali sono al lavoro i magistrati della Procura di Roma. Gli inquirenti, grazie anche al lavoro svolto in queste settimane dai Carabinieri del Nas, stanno indirizzando la loro attenzione sulla condotta svolta da alcuni dirigenti del Policlinico. Al momento a piazzale Clodio si ribadisce che non ci sono iscritti nel registro degli indagati e il reato per il quale si procede è quello di epidemia colposa. La perizia affidata oggi dalla Procura dovrà, però, chiarire se siano state seguite tutte le procedure nei confronti dell'infermiera del reparto di neonatologia che già nel 2004 era risultata positiva ai test.

POLVERINI DECISA – “La procura farà chiarezza su quelli che sono gli aspetti di competenza. Ciascuno in questo momento ha il dovere di fare tutti gli approfondimenti che ritiene utili". Così la governatrice della Regione Lazio Renata Polverini ha commentato le indagini avviate dalla Procura di Roma sul caso dell'infermiera malata di tubercolosi. "Per dare certezze sulla salute dei bambini - ha aggiunto - é anche necessario capire fino in fondo come sia potuto accadere. Speriamo che tutti questi elementi diano la risposta che tutti cerchiamo". Alla domanda dei cronisti che chiedevano se ora si possa parlare di epidemia Polverini ha risposto: "su questo non posso assolutamente rispondere né intervenire né interferire. La magistratura, nell'ambito delle proprie competenze, ha il dovere di procedere come ritiene".

IL LEGALE DEL ‘GEMELLI’ - Il legale del Policlinico Gemelli di Roma, Gaetano Scalise, ha poi commentato: "Apprezziamo lo sforzo della Procura in merito all'accertamento tecnico scientifico prima che vengano prese decisioni in qualsiasi direzione. Vista la complessità del caso è un'opportuna decisione, un modo di muoversi prudente che porterà a risultati che potremo valutare insieme. In ogni caso nessuna persona è stata finora indagata".

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