Scontri a Casal Bertone: 15 indagati tra Casapound e antifascisti

Sono 15 gli indagati per gli scontri di Casal Bertone dello scorso marzo quando venti minuti di guerriglia urbana tennero in scacco le strade del quartiere. Due gruppi di opposte fazioni, uno facente capo ai Magazzini Popolari di via Orero e l'altro legato al Circolo Futurista di via Malabarba, si affrontarono con lanci di sassi, cassonetti ribaltati e fumogeni e bombe carte.

A sei mesi di distanza si sono concluse le indagini preliminari su quanto accaduto e gli uomini della Digos della Questura di Roma stanno procedendo in queste ore a notificare l’avviso emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica. Si contestano a vario titolo i reati di rissa, porto di oggetti atti ad offendere, getto pericoloso di cose, nonché manifestazione non preavvisata. In particolare, si tratta di 6 persone gravitanti negli ambienti dei centri sociali, cui si aggiungono altri 9 soggetti riconducibili invece al contesto di estrema destra.

All’’identificazione dei 15 indagati gli investigatori sono arrivati attraverso l’esame delle immagini legate all’episodio, realizzate dalla Polizia Scientifica ed acquisite dalla rete internet, nonché raccogliendo testimonianze sull’accaduto, anche con il contributo dei Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Roma di piazza Dante.

IL FATTO - La ricostruzione di quanto avvenuto conferma che lo scontro tra i gruppi è scoppiato a conclusione di altri due episodi che si erano verificati nelle ore precedenti. Infatti, lo stesso giorno, gli appartenenti a “Casa Pound” diffusero a mezzo stampa la notizia dell’aggressione avvenuta nella mattinata in via di Portonaccio, subita dalla madre di un militante, la cui auto sarebbe stata presa a calci e fatta oggetto del lancio di bastoni da parte di giovani estremisti di sinistra.

Nelle prime ore del pomeriggio tre appartenenti a Casa Pound, per “chiarire quanto accaduto, si sono recati  proprio nei pressi dei “Magazzini Popolari”, dove si è poi verificata l’aggressione nei confronti di due elementi di opposta fazione.

Poco dopo, un nutrito gruppo di giovani di estrema sinistra si è radunato presso la sede del centro sociale, da dove, con il volto coperto e armati di bastoni e altri oggetti contundenti, si sono diretti verso il “Circolo futurista”. Da lì è partito il lancio di pietre, bottiglie e bombe carta che ha innescato la reazione altrettanto violenta di un gruppo di estremisti di destra, nel frattempo all’esterno del circolo, con i quali è scaturita una rissa che ha visto coinvolte diverse decine di persone e che è stata poi sedata con l’intervento della polizia.