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Venerdì, 26 Aprile 2024
Incidenti stradali

Incidenti: a Roma una strage silente, nel 2018 126 vittime della strada. La metà sono pedoni

Le principali cause la velocità, la guida distratta, il mancato rispetto della segnaletica stradale e gli ostacoli in carreggiata. Intervista all'avvocato Assumma, presidente dell'Osservatorio Nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale

Una strage silente: 22.685 incidenti stradali, di questi 7.903 con feriti e 107 con esito mortale. Non sono i numeri di una guerra o di una epidemia, ma i dati dei sinistri che si sono verificati a Roma da gennaio alla prima settimana di ottobre di questo 2018. I numeri sono quelli della Polizia Locale di Roma Capitale e riguardano solamente l'area urbana della città (quella compresa nel Grande Raccordo Anulare). Dati che passano a 126 vittime della strada se si contano anche quelli avvenuti  fuori dal GRA. A spiegare le ragioni e le possibili soluzioni per far diminuire questi numeri l'avvocato Piergiorgio Assumma, penalista del Foro Romano tra i massimi esperti di omicidio stradale e presidente dell'Osservatorio Nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale (Onvos). 

Incidenti stradali a Roma nel 2018 

Intervistato da RomaToday l'avvocato Assumma spiega quali sono le principali cause che hanno determinato in questi primi 9 mesi dell'anno tale "strage silente". "Velocità, guida distratta determinata soprattutto dall'uso del telefonno cellulare, segnaletica stradale non rispettata ma anche la presenza di ostacoli sulla carreggiata (buche e dissesto del manto stradale ndr)". Dei numeri incredibili, che si concentrano in tutti i quadranti dell'Urbe ma sopratutto in alcune arterie stradali: via Cristoforo Colombo, la via Prenestina, via Tuscolana, via Tiburtina, viale Palmiro Togliatti, la via Nomentana e la via Cassia

Investimenti mortali a Roma nel 2018 

Su 126 morti sulle strade urbane di Roma quasi la metà riguarda i pedoni (di cui il 42 %  investito sulle strisce pedonali). Sono infatti 1.348 gli investimenti rilevati in questi primi 9 mesi dell'anno. Di questi 1.305 con feriti con ben 43 persone decedute. 

Uso del telefono cellulare alla guida

Ma quali sono le principali cause degli incidenti stradali? "Oltre alla velocità ed al mancato rispetto della segnaletica stradale - spiega ancora l'avvocato Assumma - sono dovute soprattutto ad una condotta scellerata alla guida, dovuta soprattutto all'uso del telefono cellulare. Ma non tanto per le chiamate, bensì per la messaggistica. Basti pensare che 3 secondi di visualizzazione del cellulare equivalgono, nel caso si stiano rispettando i limiti di velocità, a circa 100 metri di fermata del veicolo, ovvero di guida al buio, quindi senza guardare la strada". 

Piergiorgio Assumma 2-2

Possibili soluzioni per far diminuire il numero degli incidenti stradali

Ma come si può invertire questo trend? Lo spiega ancora il presidente dell'Onvos: "Anzitutto con una maggiore educazione stradale ed una maggiore sensibilizzazione alla guida. Aspetti sui quali bisognerebbe cominciare a concentrarsi a partire dalle scuole guida, ma anche con corsi appositi nelle scuole superiori ed anche con una maggiore pubblicità sociale per sensibilizzare la cittadinanza rispetto al tema dell'omicidio stradale".

Alla guda di unba potenziale arma di morte

"In pratica - prosegue Assumma - più rispetto per il prossimo e maggiore coscienza quando si è alla guida di un'auto o di un mezzo a due ruote. Se gli automobilisti conoscono a pieno i rischi che si possono correre in caso di incidenti stradali con feriti o con esito mortale, la norma si applica più facilmente. In questo poi i Tribunali fanno il resto dando una corretta risposta al fenomeno. Non tutti sanno che in caso di omissione di soccorso c'è per esempio un aumento della pena. Pertanto sarebbe utile anche riformare le norme collegate al reato di omicidio stradale e soprattutto essere coscienti tutti di essere alla guida di una potenziale arma di morte". 

Prelievi coattivi e perizie tecnico-informatiche

Oltre che sull'educazione stradale e su una maggiore coscienza alla guida, il penalista del Foro Romano propone anche altre soluzioni: "In tutti i casi in cui si constata che, l’omicidio stradale o le lesioni gravi, siano dipese dalla distrazione, bisognerebbe prevedere come tecnica investigativa la perizia tecnico/informatica sul cellulare del causante dell’incidente". "Inoltre - spiega ancora Piergiorgio Assumma - ci sarebbe bisogno di una proposta di legge del codice penale per far diventare obbligatori i prelievi coattivi. In parole semplici bisognerebbe sostitutire l'uso dei precursori (drug ed alcol test ndr) che possono in taluni casi dare un falso positivo od un falso negativo, con un prelievo del sangue in ospedale. Una prova scientifica che non mente". 

Pirati della strada 

Altro aspetto sottolineato dall'avvocato Assumma riguarda i cosiddetti pirati della strada. "Non deve passare l'idea che la si possa fare franca. Chi scappa dal luogo del sinistro senza prestare i primi soccorsi viene rintracciato nella stragrande maggioranza dei casi ed anche nel volgere di poco tempo, con un inevitabile aumento della pena. Oggi con le tecnologie, ovvero le telecamere, i testimoni che possono scattare foto e la capacità dell'Autorità Giudiziaria, è difficile, quasi impossibile pensare di farla franca". 

Essere potenziali investiti ed investitori 

In poche parole: "Bisogna essere coscienti che possiamo essere tutti delle potenziali vittime o potenziali carnefici". Dunque una strage silente, che non si manifesta solamente sulle strade dell'Urbe ma in tutta Italia. I dati Istati del 2017 sono infatti chiari: nel 2017 in tutto il Paese ci sono stati 174.933 incidenti stradali con feriti. Di questi 17.309 con feriti gravi e ben 3.378 con esito mortale. In pratica una media di 9 vittime al giorno (55,8 % di vittime per milioni di abitanti).

Il costo sociale degli incidenti stradali

Strage silente che ha anche un costo sociale con una spesa di 19,3 miliardi di Euro all'anno solamente per gli incidenti con lesioni e gli omicidi stradali. Una strage che si manifesta soprattutto nelle strade urbane (il 74,6 % del totale dei sinistri), a cui fanno seguito le strade extraurbane (20 %) e le autostrade (5,4 %) che pongono l'Italia al 18° posto a livello europeo per quello che concerne l'aspetto della sicurezza stradale dell'incidentalità. 

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