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Incidenti stradali Prenestino / Largo Telese

Ponte della Liberazione nero per gli scooteristi: tre morti in ventiquattro ore

I tre scontri mortali al Prenestino, a Primavalle e a Prati. Si cerca un pirata della strada fuggito dopo essere passato con il rosso ed aver travolto e ucciso un 36enne

Tre morti in meno di ventiquattro ore. Ancora sangue sulle strade della Capitale che in questo 'ponte' della Liberazione hanno fatto registrare diversi sinistri, con tre persone morte in altrettanti scontri. Un fine settimana 'nero' che si è concluso la notte del 26 aprile in zona Prati, quando Antonio Massa, 41enne originario di Bari ma residente a Napoli, è morto a bordo del suo scooter dopo essersi scontrato con un bus notturno Tpl della Linea N7 in via delle Milizie, incrocio via Ferrari. Per il 41enne non c'è stato nulla da fare, è morto sul colpo.

INCIDENTE A PRIMAVALLE - Qualche ora prima (intorno al'1,30) un altro incidente mortale si era registrato in via Pietro Bembo, zona Primavalle-Torrevecchia. A perdere la vita un altro scooterista, Massimiliano Lattanzi, finito contro un albero mentre era in sella ad un ciclomotore Kimco. Secondo quanto ricostruito dai vigili urbani il 40enne romano avrebbe fatto tutta da solo, perdendo il controllo del mezzo ed impattando tragicamente contro una pianta.

INCIDENTE A LARGO TELESE - La 24 ore di incidenti si era aperto la mattina del giorno della Liberazione. Ad essere investito mentre era a bordo del suo scooter della Piaggio Giampiero Tarli, 36enne di Ascoli Piceno ma residente a Centocelle. Una morte tragica, resa ancora più amara per come si è consumata.

Incidente via Prenestina, altezza largo Telese

PIRATA DELLA STRADA AL PRENESTINO - Ad investire il giovane marchigiano è stata infatti un'auto pirata, passata con il semaforo rosso sulla via Prenestina, all'altezza di largo Telese. Un'infrazione letale con l'automobile grigia ad investire Giampiero Tarli sbalzato dalla sella del suo mezzo a due ruote mentre girava sulla consolare dalla piazza, forte del segnale semaforico verde. Quindi l'impatto con l'autista pirata a darsi alla fuga in direzione Tor de' Schiavi ed il 36enne lasciato in condizioni critiche sulla strada.

MORTO ALL'OSPEDALE - Ricoverato d'urgenza all'ospedale Sandro Pertini, Giampiero Tarli è morto poi nel pomeriggio del 25 aprile. Sul luogo dell'incidente gli agenti del V Gruppo Prenestino della Polizia Locale di Roma Capitale che, ascoltati i testimoni, sono riusciti a ricostruire parzialmente la targa dell'auto killer fuggita. Visionate anche le telecamere sulla via Prenestina con l'obiettivo di dare un volto ed un nome all'investitore del 36enne di Ascoli Piceno.

ADDIO NELL'ETERE - Volto noto negli ambienti della sinistra romana, 'Giampi', è stato ricordato sull'etere romano dai 'compagni'. Dalle frequenze di Radio Onda Rossa hanno salutato Giampero Tarli, sottolineando come un gruppo di militanti in corteo da Centocelle alla Prenestina per la Liberazione d'Italia sia "rimasto sconvolto nel vedere l'incidente e nell'apprendere che si trattava di un compagno".

"CIAO RIBELLE DELLA MONTAGNA" - Giampiero Tarli è stato poi ricordato con diverse scritte e striscioni in città. In zona San Paolo si legge: "25 aprile. Muore un partigiano ne nascono altri Cento. Ciao Giampi". Un murales con la scritta a caratteri cubitali "Ciao Ribelle della Montagna" è invece comparso in zona Centocelle, con i miltanti del Forte Prenestino che sul proprio sito internet salutano Giampi: "La strada del sacrificio è tortuosa e in salita il sacrificio è fastidio". A ricordare il 36enne di Ascoli Piceno anche la Palestra Popolare Valerio Verbano di via delle Isole Curzolane al Tufello, che sul proprio profilo facebook scrive: "Doveva essere un 25 aprile di festa e di lotta come ogni anno, e così era stato fino a quando non ti arriva quella notizia che uno mai vorrebbe sentire......Siamo al fianco di tutti i compagni e le compagne di strike ed alla famiglia di Giampiero!!! Ciao bello che la terra ti sia lieve".

Striscione ricordo Giampierto Tarli. San Paolo-2

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