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Incidenti stradali

L'ombra del pirata della strada dietro la morte di Giosafat. La famiglia: "Chi ha visto, parli"

"Se c'è qualcuno che domenica notte ha visto si faccia vivo" è l'appello del padre della vittima. Oggi i funerali a Vaccarizzo Albanese, paese d'origine del 23enne Giosafat Scura

Una famiglia in preda al dolore. Un intero paese, quello di Vaccarizzo Albanese (in provincia di Cosenza), stretto attorno ai parenti. C'è incredulità per la morte di Giosafat Scura, il 23enne studente calabrese morto sulla Nomentana nella zona di Porta Pia alle 3 di domenica in un incidente stradale. Ieri la salma dalla Capitale è giunta in Calabria.

Ad accompagnarla i suoi genitori che da domenica non si danno pace. Oggi lo saluteranno, insieme ad amici e parenti, per l'ultima volta alle 15. Poi, come spesso accade in questi casi, solo il tempo e la giustizia potranno in parte lenire la sofferenza. 

Attorno alla morte di Giosafat si addensano alcuni punti oscuri. Da subito è emersa come possibile la pista del pirata della strada. Il tratto di strada in cui il 23enne studente di medicina ha trovato la morte non è tra i più pericolosi della Nomentana. Difficile quindi pensare che abbia perso autonomamente il controllo del mezzo. Due le ipotesi: un'auto forse gli ha intralciato il passo e per evitarla c'è stata la manovra che ne ha provocato poi la caduta; altra pista viene suggerita dai segni sullo scooter, che potrebbero essere compatibili con un urto che l'ha poi scaraventato sull'altra carreggiata. Chi l'ha colpito non si sarebbe poi fermato a soccorrerlo. La stessa autopsia ha confermato come sia stata proprio la caduta a provocare il gravissimo trauma cranico e spinale da cui poi è scaturita la morte sopraggiunta all'Umberto I

Il pubblico ministero, Alberto Pioletti, ha deciso di procedere per omicidio colposo contro ignoti. Come primo atto ha chiesto ai vigili che si occupano delle indagini di acquisire i filmati delle telecamere che si trovano all'altezza dell'uscita del Muro Torto (lato Nomentana), per capire se sulla scena dell'incidente va collocato un altro mezzo. 

Decisivo però potrebbe essere il contributo di eventuali testimoni. A loro si rivolge la famiglia: "Se c'è qualcuno che sabato sera ha visto si faccia vivo", spiega il padre Giosafat, Francesco Scura. "Ci sono molte cose che non tornano nell'incidente e noi vogliamo solo capire come sono andate davvero le cose". 

Giosafat Scura studiava Medicina a Roma all'Università Cattolica. Nella Capitale viveva con la sorella e la madre. Quest'ultima è stata direttrice dell’INPS di Rossano ed anni fa balzò agli onori delle cronache nazionali perché si oppose alle pressioni dei clan del luogo nell'ambito di una maxitruffa ai danni dell'ente prevvidenziale. Un'opposizione che spinse gli inquirenti ad assegnarle la scorta. Successivamente fu promossa e trasferita a Roma dove da qualche anno viveva con i due figli.  
 

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