Una caduta dalla moto sul raccordo, tra le uscite via del Mare e Pontina. Una scivolata fatale all'alba che l'ha portato via ai suoi cari. E' morto così Agostino Leone, 35enne chef di Palermo, trasferitosi a Roma da alcuni mesi per inseguire il suo sogno. Erano le 5.20 di domenica 29 novembre quando a bordo della sua Harley, all'altezza del chilometro 57 e 100 in carreggiata interna, per cause ancora da accertare, è caduto. Un impatto con l'asfalto fatale. 

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia stradale di Settebagni il suo corpo sarebbe stato poi colpito da diverse auto che sopraggiungevano. Alcuni automobilisti si sono fermati, uno di loro ha allertato i soccorsi. "Una scena atroce", raccontano gli operatori intervenuti sul posto. Il corpo di Agostino Leone si presentava straziato dai segni delle auto passate sul suo corpo. 

Al momento, secondo quanto si apprende dalla Stradale di Settebagni, tutto lascia pensare che si sia trattato di un incidente autonomo, di una caduta non indotta da uno scontro o un urto con un altro veicolo. Una distrazione forse, una fatalità resa ancora più orribile dal successivo passaggio delle auto. Sarà però l'autopsia ad accertare le esatte cause del decesso e ad indirizzare eventualmente le indagini verso altre piste.

Agostino Leone era un giovane cuoco con la passione delle moto. Pochi mesi fa aveva trovato lavoro come chef nel ristorante Casa Coppelle in pieno centro a Roma, ma in sella alla sua Harley Davidson ha trovato la morte. A Palermo aveva aperto un'edicola ad Acqua dei Corsari, ma poi aveva deciso di abbandonare tutto per rincorrere il suo sogno di diventare un famoso cuoco.

Il 35enne era un "personaggio" molto conosciuto nel capoluogo siciliano, anche per via del suo amore per il rock e i tatuaggi. Sulla sua pagina Facebook decine i messaggi degli amici, ancora increduli per ciò che è successo.