rotate-mobile
Cronaca

Sanità, undici strutture sotto inchiesta del M5S: "Nessuno ha mai fatto domande scomode"

Dal San'Alessio per i ciechi alla Casa di cura Colle Cesarano passando per una serie di Asl. I pentastellati alla Pisana puntano il dito sulla sanità laziale

Visite ispettive, richiesta documenti e fatture, relazioni tecniche e contratti. Il Movimento 5 Stelle regionale mette sotto inchiesta la sanità laziale. Sono undici i fascicoli aperti dal gruppo della Pisana su altrettante strutture sanitarie con anomalie e malfunzionamenti segnalate dai cittadini. C'è la Asl Rm G - Ospedale Subiaco, l'Umberto I, la casa di cura Colle Cesarano, c'è il centro regionale S. Alessio per i ciechi, la Asl Rm D, il San Michele, Asl Rm E, l'ospedale “P. Colombo” di Velletri, gli ospedali Cristo Re, Gemelli, il San Benedetto di Alatri.

L'intenzione è quella di fare chiarezza e svelare i responsabili di alcuni “reati commessi” nonché delle “responsabilità dei politicanti, funzionari regionali e dei dirigenti sanitari” spiega il capogruppo Davide Barillari. Il dito è puntato soprattutto sulla politica: “Chi doveva vigilare, se non era colluso, non ha vigilato abbastanza, chi doveva autorizzare ha autorizzato senza chiedere troppo, chi poteva arricchirsi sulle spalle dei cittadini lo ha fatto senza alcun rimorso”.

Tra gli undici casi che il gruppo regionale porterà alla luce nelle prossime settimane ce ne sono alcuni più evidenti di altri. E' il caso del Sant'Alessio, un'Ipab (Istituto pubblico di assistenze e di beneficenza) che possiede un consistente patrimonio immobiliare a Roma e non solo. La struttura è commissariata dal 2000 e ha un debito di 12 milioni di euro. “Incremento costante dell'organico, bonus ai dirigenti, immobili di pregio assegnati in maniera impropria a totale discapito dei non vedenti, gli sfratti”. Di fronte a questa situazione denunciata dai familiari dei pazienti del centro, una visita ufficiale è stata negata dal commissario. “Dopo due mesi di indagini abbiamo tutti gli elementi per presentare un’interrogazione e una mozione per evidenziare tutte le irregolarità nella gestione del S. Alessio”.

Nel mirino anche la Casa di cura Colle Cesarano che “per quattro anni ha operato senza autorizzazione” scrivono. Il gruppo regionale dei pentastellati parla di “ben quattro procedure di mobilità licenziando otto lavoratori” contravvenendo agli accordi presi con la Regione Lazio. “Mentre prorogava (la casa di cura, ndr) la cassa integrazione per crisi aziendale e licenziava per riorganizzazione aziendale nell’aprile 2013 il budget annuale alla struttura è stato aumentato da Zingaretti per 500.000 euro, toccando uno dei massimi fondi erogati ad una struttura sanitaria privata” scrivono i Cinque stelle. Ma non è solo la questione dei finanziamenti a essere presa in considerazione. Le anomalie riguardano anche i pazienti: “E' ampiamente documentato che nella clinica vengono  utilizzati degenti per mansioni che dovrebbero essere appannaggio del personale ausiliario e Ota, come la pulizia e manutenzione del parco, il rifacimento dei letti di intere corsie e la sanificazione di interi reparti” scrivono. E ancora: “Colle Cesarano si distingue per il riscaldamento centellinato nei periodi invernali, l’assenza di condizionatori d’aria, la scarsa qualità e quantità del vitto, la soppressione del centro Agorà (palestra, terapia occupazionale) unico punto ricreativo dei degenti che è stato invece destinato ad accogliere i profughi per usufruire delle sovvenzioni previste”. Il Movimento cinque stelle fa sapere di aver presentato una mozione e una interrogazione nonché una richiesta di accesso agli atti per visualizzare tutte le fatture, le relazioni tecniche e i bilanci.

E un'interrogazione è stata presentata anche sulla Asl Rm D. Barillari ha chiesto un incontro urgente al commissario straordinario della Asl in questione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità, undici strutture sotto inchiesta del M5S: "Nessuno ha mai fatto domande scomode"

RomaToday è in caricamento