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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Vigili, Sos Impresa: "Il racket c'è eccome"

Bianca La Rocca, portavoce di Sos Impresa, annuncia che "a Roma 5.000 commercianti sono sotto estorsione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

"Il racket c'è eccome, lo dimostra il lavoro dello sportello Sos Impresa: a Roma 5.000 commercianti sono sotto estorsione". A parlare è Bianca La Rocca, portavoce di Sos Impresa, lo sportello antiabusi promosso da Confesercenti. "Abbiamo sportelli in tutta Italia - aggiunge - e proprio su Roma ricordo che ne esiste uno in particolare, 'L'amico giusto', che negli anni ha sostenuto decine di vittime. Le estorsioni si configurano in vari modi, non solo con la richiesta di pagamento del pizzo ma anche con l'imposizione della merce, l'imposizione di dipendenti".

La Rocca chiede e suggerisce a Confesercenti "di potenziare lo sportello che già ha, tenendo conto della lunga esperienza acquisita negli anni e del molto lavoro. Per aprire uno sportello è necessario avere commercialisti, avvocati, psicologi. Non solo, a Roma esistono anche gli Sportelli di aiuto per la prevenzione dell'usura che lavorano e molto. Anche il Codici, che fa capo a Confcommercio, si occupa di vittime estorsione e usura".

"Sono tanti i modi di imporre la legge del racket, tanti i metodi per taglieggiare i commercianti. Il pizzo, la tangente è il metodo più semplice e ovvio ma il racket usa anche altri stratagemmi come ad esempio imporre ditte e dipendenti". A questo proposito La Rocca ricorda un episodio avvenuto due mesi fa circa nel IX municipio di Roma, Appio-Tuscolano. "Nel IX Municipio una parrucchiera che ha un'attività in zona è stata avvicinata da due vigili urbani che hanno cercato di imporle una ditta che si occupa dei lavori di scarico del suo negozio, lavori che sono speciali nel caso di parrucchieri e estetisti - dice La Rocca -. La parrucchiera però aveva già ottenuto il nulla osta da parte della Asl e ha detto che non intendeva rivolgersi a questa ditta. Ci ha raccontato questo episodio che testimonia come i metodi di 'pressione' sono molti e testimonia anche che l'allarme estorsione a Roma è una realtà".

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