Incendio Parco Circeo, interrogazione di Realacci su sollecitazione di Legambiente
Le richieste: azioni urgenti contro l'azione di gruppi criminali e per tutelare i lavoratori che operano nel Parco del Circeo, sostegno all'Ente Parco e la creazione di una sede distaccata della D.I.A.
Ermete Realacci, su sollecitazione del Circolo Larus Legambiente di Sabaudia e di Legambiente Lazio, dopo i gravi incendi divampati nel Parco nazionale del Circeo, ha rivolto un'interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dell’Interno, queste le richieste: azioni urgenti contro l'azione di gruppi criminali e per tutelare le lavoratrici e i lavoratori che operano nel Parco del Circeo; sostegno all'Ente Parco con risorse economiche e umane nell'azione anti-abusivismo e di ripristino della legalità, soprattutto in relazione all'abbattimento delle opere abusive presenti nel territorio; sede distaccata della Direzione Investigativa Antimafia e della Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Latina e verifica della corretta applicazione da parte dei Comuni coinvolti della Legge 353/2000, rispetto ai vincoli temporali per l’utilizzo delle aree interessate dal fuoco, basandosi sui rilievi effettuati dal Corpo Forestale dello Stato.
Un punto centrale dell'interrogazione del presidente onorario di Legambiente e parlamentare PD è la richiesta al Ministro dell’Interno di allestire “una sede distaccata della Direzione Investigativa Antimafia e della Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Latina”, visto che “nella Provincia di Latina si è costituito e ramificato un vero sistema criminale che ha soprattutto nel ciclo del cemento la sua manifestazione più eclatante, con una pressione sempre crescente della criminalità organizzata mafiosa, soprattutto di origine campana”. A tal proposito si chiede di “sapere per quali ragioni non siano state sinora predisposte e attuate adeguate politiche antimafia, capaci di contrastare, fornendo uomini, mezzi, organizzazione il radicamento della criminalità organizzata in provincia di Latina, nonostante le ripetute e puntuali denunce presentate da diversi parlamentari italiani, associazioni come Legambiente e Libera ed esponenti delle forze dell'ordine e della Magistratura, relativamente alla pressione criminale che alcuni gruppi mafiosi (...)”. Nell'interrogazione si ricordano “i livelli di abusivismo edilizio denunciati dall'Ente Parco nazionale del Circeo e dal dossier Ecomafia 2011 di Legambiente, tali per cui esisterebbero ben 1 milione e 200mila metri cubi di cemento abusivo all'intero dell'area protetta” e i “progetti di dubbia legittimità e necessità, come il raddoppio del Porto del Comune di San Felice Circeo, il progetto di riqualificazione ambientale sul Lago di Paola della Provincia di Latina e del Comune di Sabaudia, le opere di urbanizzazione primaria in zona a tutela integrale”.
Visti i recenti gravi incendi, Ermete Realacci chiede poi di verificare la corretta applicazione da parte dei Comuni coinvolti della Legge quadro in materia di incendi boschivi 353/2000, rispetto ai vincoli temporali da apporre per regolare l’utilizzo delle aree interessate dal fuoco, in particolare circa l'impossibilità di cambiare destinazione d'uso rispetto a quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni, al divieto di realizzare edifici nonché strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive per dieci anni e al divieto per cinque anni di attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche.
E ancora, il presidente onorario di Legambiente si chiede se non si ritenga opportuno “agevolare, considerando la particolare condizione di sofferenza e pericolo nella quale si trova ad operare l'Ente Parco nazionale del Circeo, fornendo risorse economiche, personale e mezzi, l'azione anti-abusivismo intrapresa e di ripristino della legalità, in particolare coadiuvando operativamente l'Ente nell'azione di abbattimento delle opere abusive presenti nel suo territorio”.