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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

A Rebibbia è stata incendiata una cella nel carcere femminile: 5 intossicati

L'appello del sindacato: "Nonostante tali denunce riscontriamo ancora la totale assenza di risposte concrete"

Nella mattinata di martedì 16 gennaio, al reparto infermeria del carcere femminile di Rebibbia, alcune detenute hanno dato fuoco alla propria cella. Lo denuncia Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Il personale di polizia penitenziaria è intervenuto per spegnere l'incendio e portare fuori dalla cella le detenute. Cinque agenti sono rimasti intossicati dalle inalazioni del fumo provocato e sono stati immediatamente trasportate al vicino ospedale per le cure necessarie. Somma evidenzia che "da troppo tempo il Sappe denuncia il mancato trasferimento fuori regione dei detenuti riottosi alle regole penitenziarie. Nonostante tali denunce riscontriamo ancora la totale assenza di risposte concrete". 

Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, stigmatizza i gravi episodi avvenuti del carcere femminile di Rebibbia, a Roma, ed esprime solidarietà alle unità del corpo coinvolte: "Con questi ulteriori gravi eventi critici, sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutte le colleghe e i colleghi della Casa circondariale femminile di Rebibbia: e questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell'Istituto e della Regione. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle istituzioni".

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