Fiamme e sfregi al campo rom La Barbuta: devastato il presidio della Croce Rossa
Il presidente della CRI di Roma Flavio Ronzi: "Il campo è ormai fuori controllo. Messi a repentaglio sia i nostri operatori che gli stessi abitanti"
Ancora una denuncia di devastazione al campo rom la Barbuta. Viene dalla Croce Rossa di Roma la notizia dell'incendio che si è consumato lo scorso 24 giugno. Oltre all’incendio di due moduli abitativi e del container di Risorse per Roma – rimasto vuoto dopo la cessazione del servizio - e il danneggiamento di alcuni locali contenenti i contatori dell’energia elettrica, questa volta è stato preso d’assalto anche il presidio della Croce Rossa Italiana con il furto dei computer e di altri materiali.
"Il campo è ormai fuori controllo", dichiara il presidente della CRI di Roma Flavio Ronzi. "Il saccheggio avvenuto al nostro presidio è la dimostrazione che a La Barbuta non c’è alcuna regola degna di un campo cosiddetto attrezzato”. A seguito degli incendi che si sono susseguiti da giugno 2013, infatti, la Croce Rossa aveva costantemente denunciato il clima di tensione all’interno del villaggio e il progressivo inasprirsi della violenza, che mette a repentaglio sia gli Operatori CRI che gli abitanti stessi del Villaggio, decretando il fallimento di ogni politica di inclusione e non discriminazione.
“Da mesi attendiamo risposte dall’Assessore Cutini – conclude Ronzi – ma fino ad ora abbiamo ascoltato solo silenzio. Un silenzio assordante che lede la dignità di tutti coloro che vivono e lavorano nel Villaggio, che mette in pericolo la maggior parte delle persone e rende vano il nostro lavoro al servizio della comunità”.