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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via della Magliana, 295

Bruciano capannoni trasformati in accampamenti: a Roma il degrado è una bomba ad orologeria

Tre incendi nelle ultime 12 ore, da Tor Tre Teste al campo rom dell'Acquacetosa sino all'area dell'ex Vela Mar, la Capitale alle prese con fiamme, nubi di fumo e roghi tossici

Capannoni ed ex fabbriche abbandonate, aree verdi, baraccopoli ed insediamenti abusivi sotto strade, ponti e viadotti che diventano tutte potenziali bombe pronte ad esplodere. Sono tre gli incendi nelle ultime 24 ore che hanno accesso, se mai ve ne fosse bisogno, i fari delle cronache sulle condizioni di degrado in cui vivono migliaia di persone. Un minimo comune denominatore unisce questi incendi. Rifiuti e materiale di risulta dati alle fiamme, il rogo che sfugge di mano e la colonna di fumo che si leva in cielo su interi quartieri allarmando gli abitanti dell'Urbe impossibilitati ad intervenire, se non chiamando di volte in volta i soccorritori. Negli ultimi giorni il dramma si è sfiorato in più occasioni a Magliana due volte, al Foro Italico, sulla via Collatina e, soprattutto, a Tor Tre Teste, dove alla fine ci è scappato il morto. 

DUE INCENDI IN POCHE ORE - Una bomba ad orologeria che nelle ultime 12 ore ha portato romani e non ad alzare la testa al cielo e a portare le mani al volto, per chiudere naso e bocca a causa di miasmi e fumo. L'ultimo incendio in ordine cronologico questa mattina, nell'area dell'ex Vela Mar, al civico 295 di via della Magliana. Da qui, dove risiedono da anni clochard e senza fissa dimora, si è infatti sviluppata una colonna di fumo densa e nera che ha coperto il cielo di tutto il quadrante Sud della città. Poco prima stesso copione e sempre da un insediamento abusivo, ma nell'area Nord della Capitale dove alcune baracche del campo rom dell'Acquacetosa di via del Foro Italico sono andate distrutte dalle fiamme, con la solita colonna nera di fumo che ha creato apprensione in tutta l'area interessata dal rogo. 

UN MORTO A TOR TRE TESTE - Un potenziale pericolo che nella serata di ieri ha portato alla tragedia con il ritrovamento questa mattina di un corpo privo di vita scoperto dai soccorritori in un grande magazzino di Tor Tre Teste, carbonizzato in seguito al un vasto incendio che ha poi toccato altri otto depositi facendo passare una notte di apprensione agli abitanti del quadrante est della Capitale. 

L'EX PASTIFICIO SULLA COLLATINA - Una situazione di pericolo non nuova nella periferia orientale della Capitale. Basta infatti tornare indietro di pochi giorni e pensare ad un altro vasto incendio che ha attanagliato l'area della via Collatina per diversi giorni. Anche in questo caso il rogo è scoppiato da una struttura abbandonata, divenuta nel corso degli anni ricovero di decine di senza fissa dimora. La situazione dell'ex pastificio di via Collatina non è infatti una novità, con ripetuti incendi che si ripetono da tempo nonostante le decine di denunce di associazioni e comitati di quartiere. Sempre domati in tempo, nel caso dello scorso 11 gennaio la situazione si è manifestata in tutte le sue difficoltà con le fiamme che, in quest'ultimo caso, hanno però rischiato di provocare dei danni ancora più gravi rispetto a quelli appurati. E' infatti durato diversi giorni l'intervento di spegnimento dell'incendio divampato dai locali sotterranei divenuti, con il passare degli anni, una immensa discarica a cielo aperta. Evacuate decine di persone l'ex pastificio è infatti rimasto seriamente danneggiato dall'incendio e dichiarato dopo le verifiche a "rischio crollo". 

FILO COMUNE - Seppure in zone diverse della città gli incendi sono legati da un unico filo, l'utilizzo di depositi ed ex magazzini come luoghi dove vivere e dormire. Una situazione che non riguarda solamente insediamenti abusivi e baraccopoli (come l'ex Vela Mar e il campo del Foro Italico) ma anche strutture regolari, come nel caso del deposito di casalinghi di via della Cisternola dove i soccorritori si sono trovati a gestire decine di persone fuggite dalla fiamme divampate nel capannone dove dimoravano e vivevano perlopiù cittadini cinesi. 

FIAMME CABINA ACEA - Una situazione esplosiva, nel vero e proprio senso del termine, che si manifesta anche nelle cabine di servizio. L'ultimo caso sempre in via della Magliana, dove la sera del 13 gennaio vigili del fuoco e polizia sono intervenuti per spegnere un rogo scoppiato in una cabina Acea all'interno della quale vivevano tre senza fissa dimora, poi denunciati per danneggiamento. 

DAGLI INCENDI AI ROGHI TOSSICI - Città Eterna che deve fare i conti anche con l'oramai famigerato problema dei roghi tossici che divampano a tutte le ore del giorno e della notte in tutta la città costringendo i cittadini a chiudere le finestre per non respirare i miasmi e gli odori nauseabondi scaturiti dalle accensioni intenzionali di rifiuti e materiale di risulta, incendiati con l'intento di estrarre metallo e rame da rivendere in quello che è oramai un attivo e fiorente mercato illegale. Da via Luigi Candoni a Muratella, passando per La Barbuta, via di Salone, via Salviati, il Parco delle Valli, Labaro, Prima Porta, Ponte di Nona, Torrevecchia, Acilia, OstiaTor de' Cenci e via dicendo. 

LA TRAGEDIA - Una serie di incendi e roghi che solo per una fortunata casualità non hanno portato a fare la conta dei morti. Un morto in realtà già ci è scappato, ieri sera a Tor Tre Teste. Si spera ora non arrivi la tragedia

Via della Magliana: incendio Vela del Mar

Incendio a Magliana: fiamme all'ex Vela Mar (foto Protezione Civile Arvalia)

Incendio a Tor Tre Teste: fiamme in un magazzino

Incendio via della Magliana, densa nuvola di fumo sull'Eur

Incendio a Magliana il 13 gennaio 2016

Incendio sull'Olimpica il 15 gennaio 2016 (foto Alessio T.)

Incendio Collatina 10.01.2015

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