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Cronaca San Lorenzo / Via degli Ausoni

Gomme bucate a San Lorenzo, parlano i residenti: "Una rappresaglia contro le nostre battaglie"

Intervista al presidente del Comitato via degli Ausoni, Marco Orlandini. Il dito è puntato contro piccoli negozi e verso alcune gallerie d'arte "che in realtà sono una copertura per vendere alcol"

“Una rappresaglia per la nostra attività di denuncia contro la mancanza di regole per gli esercizi commerciali della zona”. A parlare di quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica, quando tra via degli Ausoni e piazza dei Sanniti in una quarantina si sono svegliati con le ruote dell'auto bucate, è Marco Orlandini, presidente del Comitato via degli Ausoni.

Cosa è accaduto nella notte tra sabato e domenica?

Anche questo sabato assomigliava a tutti gli altri: tra le 200 e le 300 persone sono rimaste fino a tarda notte a bere sotto le nostre finestre. Poi intorno alle quattro di mattina qualcuno si è messo a suonare i citofoni di diversi residenti. Ma non gli abbiamo dato troppo peso perchè anche questo, purtroppo, accade spesso.

Invece la mattina seguente la 'sorpresa'.

Una quarantina di macchine parcheggiate tra via degli Ausoni, piazza dei Sanniti e via dei Sabelli aveva le ruote bucate. Credo sia stata una rappresaglia contro i residenti. Il sabato sera c'è anche la Ztl attiva, le macchine parcheggiate sono prevalentemente le nostre. Io credo sia per le nostre ripetute denunce verso le attività commerciali della zona e le nostre battaglie per chiedere una regolamentazione del settore. 

Non crede potrebbe essere semplicemente una 'bravata' di qualche gruppo di ubriachi?
Non penso. A radunarsi in via degli Ausoni sono soprattutto studenti. Bevono molto, urlano. Magari si mettono a giocare a calcio alle quattro del mattino. Ma bucare le gomme a quaranta auto è un'altra cosa.

Cosa state denunciando?

Ci sono negozietti che vendono alcol fino a tarda notte. Attività che hanno cambiato nome e intestazione ogni due o tre mesi per sfuggire a controlli e sanzioni. E queste affermazioni le ho verificate con tanto di accesso agli atti. Inizialmente erano laboratori artigianali, poi attività commerciali di vicinato, poi ancora centri culturali. Infine l'ultima trovata: trasformarsi in gallerie d'arte. Basta mettere dei quadri alle pareti, una libreria e qualche poster. La realtà è che vendono alcol fino a tardi e a basso costo. Noi ci stiamo battendo per regolamentarli e fare in modo che vengano sanzionati.

Avete chiesto a qualcuno di intervenire?

L'amministrazione comunale non può perché il regolamento prevede che le gallerie d'arte possano servire bevande alcoliche, per esempio in occasione di eventi particolari. Di conseguenza anche i vigili non hanno gli strumenti per sanzionarli. Nemmeno la polizia interviene perché spesso per strada c'è troppa gente e anche su questo fronte mancano gli strumenti. I residenti però si sentono abbandonati. Sia chiaro: noi non vogliamo un quartiere dormitorio. Vogliamo solo delle regole che permettano di far convivere tutti. 

Cosa chiedete alle istituzioni?

Delle regole chiare per gli esercizi commerciali che somministrano alcolici. Per esempio: vietare la vendita dopo la mezzanotte. Inoltre, e questo è un fenomeno degli ultimi sei mesi, impedire che queste gallerie d'arte possano vendere alcol a basso costo fino all'ora che vogliono. C'è una proposta di delibera avanzata dal consigliere e presidente della commissione Commercio Orlando Corsetti che va in questa direzione. Abbiamo anche avuto un incontro con lui e speriamo venga approvata al più presto. Purtroppo ci risulta che l'assessore al Commercio Marta Leonori ha difeso la necessità di tutelare l'attività culturale delle gallerie d'arte, anche attraverso la vendita di alcolici. La realtà dei fatti che viviamo a San Lorenzo però è un'altra. In tutto il quartiere su venti esercizi simili aperti ce n'è solo uno che effettivamente svolge un'attività culturale, tutte le altre sono solo una copertura per vendere bevande.

L'ordinanza antialcol emessa quest'estate ha funzionato?

Non è stata efficace perché sono mancati i controlli. Ripeto: serve una regolamentazione. Dopo la legge Bersani con cui si è aperto alla liberalizzazione del settore non c'è stato alcun aggiornamento delle leggi connesse. Mancano proprio gli strumenti. Non ci sono i mezzi per intervenire. E questo è davvero scoraggiante.

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