Capelli bruciati e una ferita, ma 'Nonnabomber' nega tutto. Spuntano 3 case di proprietà
Giovannina Serra, l'82enne accusata di strage, è stata trovata in una casa in zona Tiburtino III. Era in affitto. La polizia ha però scoperto a suo nome tre case di proprietà
E' sempre più assurda l'esplosione avvenuta in via Galati a Colli Aniene. Un morto e 21 feriti provocati da quello che, con il passare delle ore, si dipinge sempre più come un gesto di follia. Va infatti allontanandosi lo spettro della disperazione per lo sfratto subito dalle motivazioni che avrebbero spinto l'accusata, Giovannina Serra di 82 anni, a lasciare aperta la bombola del gas e a provocare lo scoppio.
La donna, come accertato dagli investigatori, non versa in una condizione economica poi così disperata. Ieri il fermo è avvenuto in una casa in zona Tiburtino III. Aveva già trovato quindi un altro appartamento in affitto e vi si era stabilita da qualche giorno. Inoltre la polizia ha trovato intestate a suo nome almeno 2 case, situate a Roma e provincia, oltre che quella in Sardegna. Tre appartamenti di proprietà in tutto quindi, non proprio una situazione di indigenza.
Tanti gli indizi a suo carico e nonostante ciò la Serra, indagata per strage, da ieri continua a professarsi innocente. All'arrivo degli agenti del commissariato San Basilio l'82enne è parsa però nervosa. I suoi capelli bruciati un chiaro segno di chi aveva avuto a che fare con il fuoco. I poliziotti hanno inoltre notato una ferita profonda a un piede. Poco credibile la giustificazione fornita dall'anziana: "Sono caduta e mi sono fatta medicare.
All'interno dell'appartamento gli investigatori hanno trovato anche una stoffa compatibile con quella rinvenuta accanto alla bombola di gpl esplosa. Una sorta di stoppino probabilmente utilizzato per innescare l'incendio che ha poi provocato l'esplosione.
Intanto le 25 famiglie sfollate hanno trovato ospitalità presso amici e parenti.
