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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cerveteri

Cerveteri: i kiters Italiani piangono Gianluca Pennacchi

Il 33enne, nato a Cerveteri, ma residente a Treviso, era un istruttore esperto di kitesurf. Antonio Gaudini, presidente dell'Associazione Kitesurf Italiana sul sito kitesurfing.it: “Non si era mai sentito nella storia del surf di una tromba d'aria sotto riva”

Incredulità e sgomento. Sono questi i sentimenti che il giorno dopo la tragedia di Cerveteri colgono i parenti e gli amici di Gianluca Pennacchi, 33enne nato a Cerveteri, ma residente a Treviso. Non era alle prime, anzi. Era un istruttore molto stimato nella comunità dei kiters. Era da poco tornato dall'Australia dove era andato per imparare nuove tecniche di quello sport che tanto amava.

Parla di sfortuna, “di posto sbagliato nel momento sbagliato”  il Presidente dell'Associazione Kitesurf Italiana, Antonio Gaudini, intervenuto sul sito web www.kitesurfing.it e che di Pennacchi è anche amico.

La tragedia assume, a distanza di 24 ore, contorni un po' più precisi. I 3 kiters erano sulla spiaggia nei pressi degli stabilimenti balneari "Renzi ed Ocean Surf", ciascuno imbracato all'aquilone, e quindi non in acqua. La raffica, ha colpito in pieno gli "aquiloni" di Gianluca Pennacchi ed uno dei 3 amici, quello ferito più gravemente.

Il terzo giovane è ricaduto sulla spiaggia. Pennacchi ha urtato il tetto di una villetta, poi un'inferriata rimanendo appeso ad un albero. L'altro suo amico si è schiantato su un'auto rimanendo ferito in maniera molto seria.

Gaudini spiega l'eccezionalità dell'evento: “Si tratta di un caso unico nel suo genere in quanto non si era mai sentito nella storia del surf di una tromba d'aria sotto riva. Se lo confrontiamo con gli sci o lo snowbord è come se improvvisamente si formasse una valanga mentre si scia”.

Il presidente dell'associazione kitesurf italiana difende il suo sport: “Il kitesurf non è assolutamente uno sport che facilmente può provocare la morte, o quantomeno incidenti gravi,  anche se è classificato uno spot estremo è sempre uno sport molto sicuro, sopratutto negli ultimi anni dove le attrezzature hanno raggiunto un livello di sicurezza molto elevato. Le statistiche della pratica del kitesurf italiano dimostrano che in 10 anni vi è stato solo un solo caso di morte, per una errata manovra del rider e sopratutto per la pericolosità delle vecchie attrezzature prive di sicurezza”.
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