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Cronaca

Gemelle siamesi separate al Bambino Gesù: erano unite per l'addome e il torace

Dieci ore di camera operatoria e alternanza di 5 équipe per un totale di 40 persone. Modelli 3D per simulare l’operazione. E’ il secondo caso nella storia dell’Ospedale

Stanno bene le due gemelle siamesi di 17 mesi separate il 7 ottobre all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ di Roma. Le gemelle algerine, Rayenne e Djihene, erano unite al torace e all’addome. L’intervento è il secondo nel suo genere nella storia dell’ospedale, il primo 30 anni fa. L’operazione è durata 10 ore e ha coinvolto una equipe multidisciplinare di 40 medici, guidata dal prof. Alessandro Inserra, direttore del Dipartimento Chirurgico. L’intervento è stato preparato con stampe e modelli 3D delle gemelle. Un’altra coppia di gemelle siamesi, unite per la zona sacrale, provenienti dal Burundi, sarà separata al Bambin Gesù nelle prossime settimane. 

Rayenne e Djihene sono nate il 10 maggio a in Algeria, i medici non avevano dato loro alcuna speranza. Per salvarle, i genitori hanno lanciato un appello su facebook, raccolto da un’associazione francese, Halal Verif, che ha pagato le spese di viaggio e alloggio per la famiglia a Roma.

L’intervento. Le gemelle algerine avevano in comune la gabbia toracica e la cavità addominale, il fegato e la membrana che riveste il muscolo cardiaco, il pericardio. la separazione era possibile perché le gemelle avevano due cuori e una rete vascolare speculare e distinta. Nel corso dell’intervento sono state divise le costole e il fegato, e sono stati ricostruiti addome e parete toracica. La pelle necessaria per concludere l’operazione è stata ottenuta da due espansori cutanei in silicone inseriti ai lati del tronco delle gemelle nei mesi precedenti. La pianificazione del delicato intervento di separazione e ricostruzione è durata 11 mesi, ha coinvolto medici e specialisti di 7 diverse aree mediche, e ha visto la realizzazione di modelli e stampe 3D degli organi delle gemelle, impiegati per replicare nei dettagli gli organi e la rete vascolare e le dimensioni delle gemelle. 

FOTO 1 - équipe gemelline algerine-2

Un lavoro di squadra. L’intervento è durato 10 ore, contro la media di 18-20 ore solitamente impiegate per questo tipo di operazione. I tempi sono stati dimezzati grazie alla perfetta coordinazione di un team multidisciplinare: al tavolo operatorio si sono alternate 5 équipe chirurgiche, ognuna ha curato una precisa fase dell’intervento, e la fase di ricostruzione è avvenuta contemporaneamente in 2 sale operatorie. 

"La chiave del successo di un intervento così complesso – sottolinea Alessandro Inserra, Direttore del Dipartimento chirurgico – è stato proprio lo scambio di esperienze e il confronto continuo tra alcune delle migliori professionalità del Bambino Gesù che si sono prodigate senza riserve in ogni segmento del percorso che ci ha portati fino a qui. La fase di studio è stata curata in ogni dettaglio così che al momento dell'intervento ognuno sapesse esattamente dove e come operare. Tutto ciò ha consentito di portare a termine tutto l'intervento nello stesso giorno con diverse unità chirurgiche che hanno lavorato a ritmo serrato non più di tre ore ciascuna. Affrontare questo lungo cammino con i colleghi, il personale coinvolto e i genitori delle piccole che non ci hanno fatto mai mancare il loro sostegno, è stata un'esperienza esaltante a livello umano e professionale".


Il periodo di osservazione in terapia intensiva è terminato con successo il 24 ottobre, oggi le bimbe giocano ciascuna nel proprio lettino nel reparto di Chirurgia. Secondo Inserra “In futuro si dovrà intervenire nuovamente per correzioni di natura estetica, ma il loro percorso di crescita sarà normale”. 

I casi di gemelli siamesi sono rari, con 1 caso ogni 50-100 mila nati vivi; tra questi casi i più frequenti sono quelli di gemelli uniti al torace (oltre 4 su 10). La mancata separazione è causata dalla divisone tardiva dell’embrione (a 12-14 giorni di età gestazionale), ma le cause di questo ritardo non sono scientificamente accertate. In generale il 75% dei gemelli siamesi non sopravvive a causa delle gravi malformazioni. 

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