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Cronaca

Gay aggrediti: è polemica sul mancato arresto dell'aggressore

Il Campidoglio, con in testa il Sindaco Alemanno condanna in blocco l'episodio, e polemizza con la procura che viene difesa dal procuratore Ferrara: “La procura ha agito nel pieno rispetto del codice”

E' scontro tra Campidoglio e Procura di Roma sulla decisione di denunciare e non arrestare l'aggressore dei due omossessuali al Gay Village nella notte tra venerdì e sabato scorso. Ieri la polemica ha vissuto una nuova puntata. Sabato scorso il Sindaco Alemanno aveva parlato di "decisione inacettabile frutto di un cavillo burocratico". L'uomo infatti non è stato arrestato perchè non colto in flagranza di reato.

Ieri è arrivata la risposta del procuratore di Roma Giovanni Ferrara che intervistato dall'Ansa ha detto: “E' quantomeno improprio parlare di cavillo procedurale: la Procura si è mossa, anche in questo caso, secondo le regole dettate dal Codice che tutela le garanzie di tutti i cittadini. La vicenda dei giovani gay aggrediti è grave e la Procura, secondo le regole dettate dal Codice, prenderà gli opportuni provvedimenti”.

  Quello che è stato definito cavillo procedurale in realtà è la mancata flagranza di reato  
Ferrara spiega anche l'aspetto tecnico della decisione: “Quello che è stato definito cavillo procedurale in realtà è la mancata flagranza di reato. La legge stabilisce in questo caso la denuncia. Naturalmente la vicenda è molto grave e prenderemo tutti gli opportuni provvedimenti del caso".

  Un criminale che compie un tale gesto può e deve essere considerato un soggetto socialmente pericoloso
 
Il Sindaco però non ci sta e risponde a stretto giro di posta, attraverso una nota, al procuratore di Roma: "Ho il massimo rispetto per la Procura di Roma e per il suo capo che conosco personalmente come magistrato molto attento al perseguimento dei reati nella nostra città. Devo però ribadire con forza il mio totale dissenso dalle decisioni del magistrato inquirente che si è limitato a denunciare a piede libero l'accoltellatore dei due ragazzi gay”.

Alemanno aggiunge: “A mio avviso questa è stata una scelta non solo ampiamente discrezionale ma inopportuna e criticabile. Infatti, un criminale che si spinge a compiere il reato di tentato omicidio per motivi abietti come quelli dell'intolleranza sessuale è un soggetto che può e che deve essere considerato socialmente pericoloso e a rischio di reiterazione di questo reato. Come si fa a lasciare a piede libero un soggetto simile anche solo per poche ore? Io mi auguro che entro breve la Procura prenda la decisione indicata dal dottor Ferrara in modo da sanare questa situazione che continuo a giudicare inaccettabile”.


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