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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Prati / Via Barletta

Pestaggio e rapina alla Metro Ottaviano: sgominata la gang dei writers

I fatti risalgono allo scorso 11 dicembre quando la vittima venne aggredita dal branco in via Barletta. Tre i giovani finiti agli arresti domiciliari

Sette mesi. Questo il tempo passato per dare un nome ed un volto agli autori della rapina violenta che si consumò lo scorso 11 dicembre poco distante dalla fermata Ottaviano della metropolitana. Una aggressione che inizialmente sembrava immotivata, per poi scoprire che la vittima venne anche derubata del portafoglio. In quell'occasione il giovane venne salvato da una persona accorsa in sua difesa. Poi il trasporto in ospedale con un trauma cranico facciale.

L'AGGRESSIONE - In particolare la brutale aggressione si consumò alle 10:30 del mattino quando la vittima venne avvicinata da un giovane, in compagnia di altre due persone. Avvicinato in via Barletta, zona Prati, la vittima venne colpita violentementa al volto e poi rapinata. 

LA GANG DEI WRITERS - Una volta sporta denuncia al commissariato Prati sono partite le indagini degli agenti della Polizia di Stato. Gli investigatori in breve tempo hanno stretto il cerchio intorno a tre giovani già noti alle forze dell’ordine quali writers della zona, in precedenza più volte sorpresi insieme e responsabili di diversi episodi di deturpamento e danneggiamento.

RAPINA VIOLENTA - A carico dei tre, tutti cittadini italiani di età compresa tra i 21 e i 23 anni, accusati della rapina al coetaneo peraltro consumata con inusuale violenza, lo scorso 16 giugno è stata emessa Ordinanza di custodia cautelare da parte del Tribunale di Roma.

ARRESTI DOMICILIARI - Lunedì, quindi, i provvedimenti sono stati puntualmente eseguiti dagli investigatori che hanno condotto le indagini e tutti i componenti della banda sono stati arrestati e sono finiti poi agli arresti domiciliari. 

IL RACCONTO DELLA MADRE - Un'aggressione che venne raccontata dalla madre della vittima a RomaToday, a poche ore di distanza da un episodio simile che si consumò sempre nei pressi di una fermata della linea A della metropolitana, alla stazione Porta Furba- Quadraro: "Come nel caso del Quadraro - spiegava la donna - anche nel caso di mio figlio le modalità dell'aggressione e le parole pronunciate prima dell'aggressione sono le stesse". A colpirlo violentemente, un giovane "tarchiato e tozzo, alto circa 1,65, biondino, con capelli corti pettinati in avanti e con indosso un piumino beige".

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