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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Prati / Viale delle Milizie

Prati, si fingono operai al lavoro in un tombino per rubare cavi di rame

I tre hanno insospettito alcuni agenti di passaggio che si sono fermati per un controllo. Incalzati dalle domande, hanno ammesso il tentativo di furto

Una messinscena quasi perfetta quella di tre ladri di rame che hanno simulato dei lavori in corso in via delle Milizie per poter rubare indisturbati dell’oro rosso da un tombino. Tute da lavoro con tanto di strisce rifrangenti e un furgone parcheggiato a poca distanza, hanno posizionato dei segnali stradali di lavori in corso e, scoperchiato un tombino, hanno introdotto una scala e sono scesi all’interno di un cunicolo.

Qualcosa nei movimenti dei tre finti operai ha finito però per insospettire gli agenti della Polizia di Stato in transito nella zona, che si sono avvicinati per controllare. Alla vista degli uomini del Reparto Volanti,  hanno immediatamente estratto la scala  e  l'hanno riposta nel furgone, richiudendo il tombino. A quel punto gli agenti sono scesi dall’auto, si sono avvicinati al  terzetto e gli hanno chiesto  il motivo dell’intervento in corso. Alle domande incalzanti dei poliziotti i tre hanno cambiato più volte versione, finendo  per l’ammettere che la loro presenza in quel posto era dovuta solo alla volontà di procurarsi del ferro da rivendere.

Continuando nell’accertamento, gli agenti hanno scoperto che il tombino visitato dai tre, di proprietà di una compagnia telefonica, conduceva ad un impianto elettrico, deducendone che l’intenzione della banda era quella di impossessarsi dei grossi cavi in rame che lo compongono. Sul posto è quindi giunto un tecnico della ditta per le verifiche, che ha riferito che i tre erano già stati visti sul posto poche ore prima, e che in tale circostanza era stato constatato l’ammanco di  oltre sessanta metri di cavo di grosse dimensioni, per un valore di circa 3.500 euro.

Accompagnati in ufficio i tre uomini, tutti italiani di 42, 39 e 41 anni, abitanti nella zona dei Castelli Romani, al termine degli accertamenti sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso. Per il 42enne, inoltre, che durante tutto il periodo degli accertamenti ha più volte oltraggiato gli agenti dando anche una testata ad uno di loro, si è aggiunta anche l’accusa di resistenza e lesioni personali.

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