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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza del Campidoglio

Morte Lando Fiorini, in centinaia alla camera ardente: a Trastevere l'ultimo saluto

A Santa Maria in Trastevere i funerali

Hanno sfidato il freddo e si sono recati alla sala della Protomoteca in Campidoglio, dov'è stata allestita la camera ardente. In una bara contornata da fiori e corone, Lando Fiorini ha salutato la città. Centinaia i romani e non passati per rendere omaggio al cantore di Trastevere, tra le prime la la Sindaca Virginia Raggi. Idealmente presenti anche tante icone della romanità, da Alberto Sordi ad Aldo Fabrizi, passando per Enrico Montesano e Francesco Totti. Di loro sono state trasmesse le immagini, mentre il sottofondo musicale riempiva la sala dei celebri versi del cantante trasteverino. I funerali di Lando Fiorini si terranno alle 11:00 di lunedì 11 dicembre nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. 

La biografia

Lando Fiorini era nato nel gennaio del 1938. Quasi ottant'anni fa. Vive nella Capitale durante la guerra, ma alla fine del conflitto, la sua famiglia è costretta a fare una scelta drammatica. Le bocche da sfamare sono tante e così Lando, che è il più piccolo di otto figli, viene mandato a Modena. Lì vive per un paio di anni, ospite della famiglia Montanari. Tornato nella Capitale, si adatta a fare qualsiasi lavoro, dal barbiere al meccanico delle biciclette. Poi finisce ai Mercati Generali, dove nel 1959  entra come facchino. A contatto con la Roma popolare, matura esperienze che comincia a tradurre in versi. Chi lo ascolta ne rimane estasiato, e così  su impulso dell'amico Amedeo Silvestri, questo ventennenne dai capelli corvini si convince che è il caso di perfezionare la tecnica,di prendere lezioni di canto. Dopo aver partecipato a concorsi canori giovanili, approda al Cantagiro e poi a Canzonissima. Gli anni Sessanta sono quelli in cui Lando Fiorini conosce finalmente il successo. Diventa una voce apprezzata anche in tv ed alla radio ed in quel periodo apre lo storico locale Puff a Trastevere. Quasi cinquant'anni fa.

L'amore per l'As Roma

Accanto alla musica, Lando Fiorini ha coltivato anche un'altra grande passione. E' stato un grandissimo tifoso della squadra giallorossa, a cui ha dedicato il celebre inno "Forza Roma". Ancora oggi, all'inizio dei match casalinghi, gli altoparlanti dell'Olimpico trasmettono le parole scelte per celebrare un amore infinito. E decisamente corrisposto. Proprio a lui nel corso del match giocato allo stadio Bentegodi tra Chievo Verona e Roma i tifosi giallorossi gli hanno dedicato uno striscione: "Semo romani ma romanisti de più...ciao Lando. Roma". Ma come ha ricordato ai giornalisti il figlio Francesco Fiorini, la fede calcistica non gli aveva precluso l'affetto da parte di tutti i romani. E' stato infatti  "un romano vero amato dai romanisti ma anche dai cugini laziali - le parole del figlio di Lando Fiorini -. Lo amavo tantissimo, lui era quello che faceva le scommese con Montesano, quelle bonarie di un tempo".

La scommessa con Montesano

C'è un episodio, particolaremente divertente, che il figlio racconta. Una scomessa maturata durante un derby secondo cui, chi avesse perso la partita, avrebbe dovuto fare il giro in mutande intorno alla statua di Garibaldi. "Era inverno, faceva un freddo cane e vinse la Lazio ma lui non si tirò indietro. Montesano - ha raccontato Francesco Fiorini - gli disse 'se strilli forza Lazio non ti faccio fare il giro' e papà rispose 'ma che sei matto', si è spogliato ed ha pagato la scommessa. Quelle erano le cose bonarie, quelle giuste, quei sfottò carino. Era amato anche dai tifosi laziali, tantissimo".

L'intitolazione di una strada

Le testimonianze d'affetto, a ridosso della scomparsa, non sono mancate. Dal "Capitano" Francesco Totti ai vari personaggi dello spettacolo. Dai tifosi giallorossi, che in suo onore hanno srotolato uno striscione durante la partita con il Chievo, ai rappresentanti istituzionali. Dalla politica romana, ed in particolare da Ghera e Mollicone (FdI) è partita anche una proposta. "Lando Fiorini è stato uno dei più grandi interpreti della canzone romana e merita un omaggio da parte della Capitale - hanno auspicato i due  - pertanto come Fdi presenteremo una mozione per intitolargli una via o una piazza nel Giardino degli Aranci, dove ci sono già altri interpreti della romanità”.


 

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