Bambini scatenati su Fontana di Trevi, bagni e “arrampicate”: mamme multate
Cinque le persone sanzionate dalle pattuglie della Polizia Locale per il mancato rispetto delle norme che tutelano i monumenti
Roma rovente e tutti “pazzi” per Fontana di Trevi. Forse troppo. Negli ultimi due giorni cinque persone sono infatti state sanzionate dalle pattuglie della Polizia Locale per aver tenuto comportamenti non consentiti proprio nella più bella e celebre fontana del mondo.
Lava il figlio di un anno dentro Fontana di Trevi
Il personale del I Gruppo "ex Trevi", in servizio di controllo h24 nella piazza, ha proceduto nei confronti di una donna italiana, per aver utilizzato la fontana come vasca da bagno per il proprio piccolo, di poco più di un anno.
La mamma, che già in precedenza era stata fermata più volte dagli operanti nel tentativo di immergere il bimbo, intimandola al rispetto delle regole, ha invece proseguito nel suo intento e per questo è stata multata.
Bambino “scala” la Fontana di Trevi
Poco dopo un altro bambino di circa 7 anni è stato fermato dalla pattuglia mentre tentava la scalata del monumento davanti agli occhi della madre, una turista di nazionalità polacca, noncurante del comportamento del figlio. Per la donna è scattata la prevista sanzione per mancato rispetto delle norme che tutelano i monumenti. L’ennesimo intervento degli agenti, diretti dal Dirigente Maurizio Maggi, ha invece riguardato un altro bambino di 9 anni che ha immerso i piedi nella fontana, sotto lo sguardo indifferente della mamma.
Turisti indisciplinati a Fontana di Trevi
Ma non solo genitori distratti. Il personale ha dovuto procedere nei confronti di due giovani turisti, di 29 e 33 anni, per lo stesso motivo. Sia la donna, di nazionalità americana, che i due ragazzi polacchi sono stati sanzionati.
Atti osceni in luogo pubblico: sanzionato venditore abusivo
Sempre ieri, una pattuglia del nucleo Pics dei caschi bianchi, durante i controlli anti-abusivismo nella zona di Fontana di Trevi, ha denunciato un trentatreenne, venditore abusivo di nazionalità senegalese, per essersi reso responsabile di atti osceni in luogo pubblico, nonché per violenza e minacce nei confronti di un agente.