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Cronaca Portuense / Via Nicola Laurantoni

Insanguinato e seminudo irrompe in giardino e devasta un appartamento

Il folle, in stato di alterazione, è stato bloccato dai carabinieri

"E' entrato in casa con solo gli slip indosso, ha distrutto tutto, ha imbrattato le pareti di sangue e ha seminato il panico. Se ci penso ho ancora i brividi". E' passata una settimana, ma il racconto di Margherita è ancora concitato, come se i fatti di mercoledì scorso fossero avvenuti pochi minuti prima. Siamo al Portuense, in via Nicola Laurantoni. Qui, mercoledì 6 settembre si sono vissuti attimi di vera e propria follia in pieno giorno. 

Sono le 10 quando un tonfo sordo viene avvertito in giardino. Pochi secondi, il tempo di affacciarsi, e quel tonfo sordo assume le sembianze di un uomo insaguinato e praticamente nudo, con indosso solo gli slip. "Ha sfondato la porta finestra", racconta Margherita. "Era già pieno di sangue, forse per la caduta dal piano superiore. Era fuori controllo". Alterato, ferito e fuori controllo è entrato in casa, dove in quel momento c'era solo la  figlia 17enne di Margherita. "Ha preso a calci mobili, trascinava via qualsiasi cosa trovava davanti. E' entrato in tutte le stanze, spargendo sangue su tutte le pareti. Mia figlia per la paura si è chiusa in camera. Lui a sua volta si è chiuso prima in bagno (abbiamo potuto vedere le foto ed è devastato e insanguinato, ndr), poi in una stanza e si lamentava". Urla, grida di terrore e quell'incubo di sangue dentro casa. 

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"Mia figlia ha avuto la prontezza di sfruttare un momento di distrazione e di uscire", racconta la donna ancora sotto choc. Una volta fuori la chiamata alla mamma e quindi l'arrivo dei carabinieri del nucleo radiomobile. Numerose le auto intervenute. L'uomo, stanato, è uscito in giardino urlando: "Mi sparano, mi sparano, aiutatemi". L'uomo, sotto choc, è stato bloccato e trasportato in ospedale. Accertato e ricostruito l'accaduto, i carabinieri l'hanno denunciato per violazione di domicilio e danneggiamenti. 

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Si tratta di un 43enne romano residente a pochi passi dall'appartamento di Margherita. Pesanti i danni all'appartamento: "Devo ritinteggiare le pareti, ho dovuto buttare dei mobili, far venire imprese di pulizia per lavare il sangue, ma soprattutto ancora oggi viviamo in una situazione di panico tanto io, quanto mia figlia. Qualcuno dovrà pagare per quanto accaduto". 

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