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Cronaca

Carceri, Sarno (Uil): si affronti il disagio lavorativo delle donne in carcere

Il segretario generale della Uil Penitenziari rivolge le proprie parole alle agenti in occasione della festa della donna

 

Celebrare l’8 Marzo all’interno del sistema penitenziario significa recuperare il senso vero della ricorrenza. Perché le appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, ma più in generale tutte le operatrici penitenziarie, hanno molte buone ragioni per ricordare, nel giorno dedicato all’universo donna, il disagio e la fatica che deriva dalle gravi ed infamanti condizioni di lavoro cui sono costrette ad operare. Nonostante ciò non risparmiano impegno, dedizione, professionalità, sensibilità, e umanità nell’assolvimento quotidiano delle loro funzioni. Le nostre donne rappresentano, senza alcun dubbio, un esempio per tutto il mondo del lavoro “.

Queste le parole che Eugenio Sarno, Segretario Generale della UIL Penitenziari, ha rivolto, in occasione dell’8 Marzo, a tutte le donne che operano nell’ambito degli istituti penitenziari, aggiungendo:  "Non possiamo non auspicare che la questione delle condizioni di lavoro delle donne nei nostri istituti penitenziari possa essere considerata una priorità assoluta dagli attuali vertici dipartimentali, soprattutto per quanto concerne le donne della polizia penitenziaria. Il contingente femminile dei baschi blu – sottolinea il segretario della UIL Penitenziari – assomma a circa 3600 unità, molte delle quali in età anagrafica che supera i 50 anni. Tra l’altro la, già esigua, dotazione organica viene aggravata dalle circa 500 unità distratte dai compiti d’istituto per essere impiegate in sedi amministrative quali Provveditorati, Dipartimento, Ministero, ecc. L’impossibilità di garantire sufficiente operatività ed adeguati standard di sicurezza all’interno delle sezioni femminili è una delle tante criticità che investono il Corpo, che occorre affrontare con serietà e competenza ma con urgenza”

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