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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Leonelli fissato con la religione. Voleva arruolarsi con gli israeliani contro i palestinesi"

L'assassino di Oksana Martseniuk, secondo il suo amico e proprietario di casa aveva cercato di arruolarsi: "Gli avevano negato il visto due volte e per questa ragione era anche andato a parlare col consolato israeliano"

Federico Leonelli non era solo "una brava persona, ultimamente depressa".  L'assassino di Oksana Martseniuk "si era fissato con la religione, voleva andare in Israele, arruolarsi nell’esercito e combattere contro i palestinesi". A raccontare un nuovo aspetto della vita di Leonelli è il suo amico e proprietario della casa di via Birmania, Giovanni Ciallella in un'intervista a Il Tempo.

"Gli avevano negato il visto due volte e per questa ragione era anche andato a parlare col consolato israeliano" ha continuato Ciallella. "Quando l’ho conosciuto era totalmente ateo, abbiamo parlato più volte di Dio ma diceva di non credere in niente – ha ricordato – Poi diceva di aver scoperto di essere di origini ebree, ha cominciato a studiare la storia, durante la notte sparava a tutto volume filmati sulla religione, parlavano alcuni rabbini, diceva di conoscerne uno anche a Roma, e si era convinto a voler andare in Israele per arruolarsi".

Di sicuro però Leonelli non si era avvicinato alla comunità ebraica romana. Il rabbino Di Segni a Moked, 'portale dell'ebraismo italiano: "Mai sentito nominare Leonelli. In ufficio abbiamo un intero faldone di gente fuori di testa che mi scrive: ci sono persone di tutti i tipi, ma francamente questo delirio non me lo ricordo. Mi capita di incontrare e parlare con molta gente, anche per strada - ha aggiunto Di Segni -. Forse un giorno gli avro' pure stretto la mano e un mitomane come Leonelli avra' creduto chissa' cosa. Sono dell'idea che la sua vicenda debba essere oggetto di investigazioni psichiatriche, non penso servano altre valutazioni da parte mia".

Leonelli viveva in via Birmania, ospite di Cialella, da luglio. A fine agosto sarebbe dovuto andare via. Confermato il particolare secondo il quale la compagna del killer sarebbe morta a Madeira. "Circa due anni fa, lui è tornato a Roma sconvolto, mi ha chiamato raccontandomi cos’era accaduto. Da quello che so ha vissuto per un po’ dalla madre, che aveva avuto un ictus quindi è rimasto anche solo durante il ricovero nell’abitazione di via Pigafetta, di cui si è appropriata la sorella, poi dal padre, un ex generale della Guardia di Finanza, che però l’aveva cacciato, sempre secondo la sua versione, perché non lavorava. Da lì – è la ricostruzione di Ciallella – aveva preso in affitto una camera a piazza Bologna con altri studenti ma non riusciva a pagarsela. Gli ho detto che poteva restare da me per un mese, io a luglio sarei partito".

Cialella infine esclude che ci sia un movente passionale: " Oksana abitava al primo piano, aveva la sua stanza in casa, la mia opinione è che non si possa parlare in nessun modo di pista passionale. Lei stava da noi da circa 7 mesi, si saranno incrociati due volte, e poi lui aveva altri pensieri assillanti per la testa".

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