rotate-mobile
Cronaca

Fabrizio Pulvirenti sconfigge l'ebola: "Tornerò in Sierra Leone"

Il dottore catanese: "Non sono un eroe, ma un soldato ferito. Dopo i primi giorni cercavo di analizzare ogni sintomo in modo sistematico, poi c'è stato un momento di buio in cui la luce della coscienza si è spenta"

Fabrizio Pulvirenti ce l'ha fatta. Il medico catanese di Emergency che ha contratto l'Ebola in Africa ha sconfitto il virus. Oggi è stato ufficialmente dichiarato "virus free" ed è comparso in conferenza stampa all'ospedale Spallanzani, dove dal 25 novembre si trovava ricoverato nell'Unita' di alto isolamento dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive. "Attualmente", si legge nel bollettino, "il paziente è 'Virus-free', perchè la ricerca del virus Ebola è risultata negativa su sangue ed altri siti corporei. Si dimette il paziente in ottime condizioni generali".

PARLA PULVIRENTI - Nel corso della conferenza ha parlato anche lo stesso paziente, accolto da un commovente applauso. "Ho avuto paura, certo. Sarebbe da matti non aver paura di Ebola. Non sono un eroe, ma un soldato ferito. Dopo i primi giorni cercavo di analizzare ogni sintomo in modo sistematico, poi c'è stato un momento di buio in cui la luce della coscienza si è spenta. Lì tutti i buoni propositi di mantenere la razionalità sono andati a farsi benedire, e il medico è stato spiazzato dal paziente" ha raccontato Pulvirenti, che ha sottolineato di non essere "nè un untore nè un eroe: sono solo stato meno fortunato dei miei colleghi perchè mi sono contagiato".

Il medico ha voluto ringraziare tutti gli addetti ai lavori dell'Ospedale che lo ha avuto in cura: "Con il personale dello Spallanzani si è creato un rapporto amichevole, li ringrazio uno per uno abbracciandoli perchè quello che è stato fatto per me credo sia davvero grande". "Prima devo ricostruire il mio tono muscolare - ha spiegato Pulvirenti- poi voglio tornare in Sierra Leone per completare quello che ho iniziato". Alla domanda sul momento del contagio, il medico ha chiarito che "è impossibile ricostruirlo, ogni momento è buono quando si curano malati altamente contagiosi. Io ho seguito le procedure che ho eseguito decine di volte".

I MEDICI - Grande gioia da parte dei medici che hanno salvato Pulvirenti: "Ci troviamo qui dove poco più di un mese fa, ci interrogavamo sulla sorte di questo straordinario medico che, come ha ricordato a ragione il Presidente Napolitano, si può annoverare tra le eccellenze italiane, perché ha messo a rischio la propria vita per sconfiggere questa terribile malattie nel continente Africano", ha spiegato il commissario straordinario dello Spallanzani, Valerio Fabio Alberti.

"Da allora, non vi nascondo che abbiamo passato momenti duri, e oggi con soddisfazione ed orgoglio possiamo ufficialmente annunciare la guarigione del nostro paziente. Questo risultato, è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto impegnate decine di persone che hanno operato con umanità, competenza, professionalità abnegazione. Sono stati incisivamente curati i rapporti Internazionali e Nazionali, sono state effettuate scelte terapeutiche complesse procedure di assistenza diretta ad alta pericolosità anche intensive quando si è reso necessario. Monitoraggi continui. L'intero complesso dei Servizi dell'Istituto, è stato coinvolto in modo altamente coordinato. Vorrei pertanto fare un ringraziamento speciale a tutto il nostro personale, a tutti i livelli di responsabilità, per lo straordinario impegno profuso. Vorrei poi ricordare, il grande coordinamento con i diversi livelli istituzionali coinvolti che ringrazio".

"Fabrizio è uno dei 22 casi di pazienti di ebola curati fuori dall'Africa: ognuno è stato gestito in modo diverso; noi abbiamo usato quattro farmaci sperimentali", ha aggiunto Giuseppe Ippolito medico dell'ospedale Spallanzani. I nomi dei farmaci, ha precisato Ippolito, "saranno resi noti dopo un incontro previsto con l'Oms per il 26 gennaio". Per quanto riguarda l'operato dello Spallanzani il coordinatore dell'Unità di crisi, Nicola Petrosillo parla di "trenta specialisti che hanno lavorato in modo continuo e con grande passione, tanto che a volte ho dovuto 'cacciarlì via, perché il turno era finito, dal reparto di alto isolamento".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fabrizio Pulvirenti sconfigge l'ebola: "Tornerò in Sierra Leone"

RomaToday è in caricamento