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Cronaca Ostia / Lungomare Paolo Toscanelli

Ostia: sequestrato il Faber Beach per 'Bancarotta fraudolenta'

I sigilli apposti dalla Guardia di Finanza. Quattro le persone denunciata dovranno rispondere di un debito di 8,3 milioni di euro quasi interamente riconducibile ad imposte e contributi non versati all'Erario

Sequestrato dalla Guardia di Finanza un noto stabilimento balneare di Ostia, sul litorale della Capitale, il Faber Beach, meta della movida romana, dichiarato fallito per 8,3 milioni di euro di debiti. Quattro le persone denunciate, tutte della stessa famiglia, il gestore, la madre, la moglie ed una nipote, che dovranno rispondere dei "reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale".

SEQUESTRO - I finanzieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dal sostituto procuratore Giancarlo Cirielli e dal procuratore aggiunto Nello Rossi, lo hanno sequestrato in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip Massimo Di Lauro, per un debito di oltre 8,3 milioni di euro, quasi interamente riconducibile ad imposte e contributi non versati all'Erario.

DISSESTO FINANZIARIO - Il sospetto che la società fosse stata deliberatamente avviata al dissesto finanziario è stato confermato dagli accertamenti delle Fiamme Gialle del II Gruppo di Ostia, grazie ai quali è stato possibile individuare il percorso criminale seguito per distrarne il patrimonio ed avviarla poi verso un fallimento pilotato ed una bancarotta programmata.

'AZIENDA DECOTTA' - Il piano messo in atto dal gestore dello stabilimento sequestrato, già noto alle cronache giudiziarie, è quello classico della spoliazione programmata del patrimonio aziendale. I rami d'azienda in attivo, in questo caso lo stabilimento balneare ed il ristorante, vengono ceduti a società 'pulitè, appositamente precostituite ed affidate a prestanome, in maniera tale che in capo all'azienda 'decottà rimangano solamente i debiti e le passività. Una volta rispettato il copione, è stato, pertanto, possibile proseguire l'attività sotto nuove spoglie, sottraendosi alle azioni esecutive intentate dai creditori.

INDAGINI FIAMME GIALLE - Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza, pur in assenza di ogni scrittura contabile e di qualsiasi altra documentazione amministrativa, sottratte alla procedura fallimentare, hanno comunque permesso di ricostruire il percorso, individuare le responsabilità e, soprattutto, reperire i beni illecitamente sottratti ai creditori. Grazie, infatti, al provvedimento di sequestro emesso dal gip di Roma le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro, oltre al lido, un ristorante, alcuni conti correnti e numerose quote sociali. L'intera massa aziendale è stata, poi, affidata alla responsabilità di un amministratore giudiziario che, su mandato del Giudice, avrà cura di proseguire l'attività commerciale, salvaguardando i posti di lavoro e recuperando, nei limiti del possibile, i crediti esistenti per soddisfare le varie pendenze debitorie. I quattro responsabili, deferiti all'Autorità Giudiziaria capitolina, dovranno ora rispondere dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.

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