rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Monteverde / Via di Bravetta, 415

Ex residence Bravetta: a due mesi dall'avvio dei lavori arrivano i sigilli

Sequestrato dai vigili urbani l'ecomostro di cemento che affaccia sulla Valle dei Casali. Da due mesi erano in corso lavori di demolizione, per avviare la realizzazione di un nuovo progetto edilizio

Sigilli all'ex residence Bravetta. Il 7 aprile il XII gruppo della Polizia Locale ha sequestrato i cinque scheletri di cemento presenti da decenni a ridosso della Valle dei Casali e oggetto da febbraio scorso di un maxi intervento di recupero urbanistico. Nel cartello affisso dagli agenti si citano i reati ipotizzati dalle indagini: articolo 44 del DPR380/01, articolo 24 LR 15/08 e articolo 16 LR 15/08. Il primo fa riferimento all'esecuzione di lavori in assenza di permesso a costruire, in totale difformità, o con variazioni essenziali, il secondo e il terzo a interventi senza titolo in aree sottoposte a vincolo. 

LA STORIA - L'ennesimo stop per lo scheletro fatiscente al civico 415 di via di Bravetta, ribattezzato il "residence della vergogna". Una storia di decenni. Costruito negli anni '70 dal gruppo Mezzaroma, il Comune utilizzò i 90mila metri cubi di area, dall'82, come sito di accoglienza temporanea per famiglie in emergenza abitativa. Passata la crisi, gli abitanti furono trasferiti in alloggi popolari definitivi, e la struttura fu invasa da occupanti abusivi. 

Nel 2007 un'ordinanza decretò lo sgombero, e con la delibera 47, il Campidoglio firmò un accordo con i costruttori per un intervento di riqualificazione dello scheletro di cemento, da destinare in parte a residenze e in parte alla realizzazione di servizi per il quartiere. E' il progetto "Corti Romane", reso possibile dal cambio di destinazione d'uso a residenziale richiesta e ottenuta, dopo un iter burocratico di anni, dalla società edilizia. Accanto agli appartamenti, prevede opere a scomputo quali un asilo, una materna, un polo culturale e spazi comuni di aggregazione per i cittadini. Ci vogliono otto anni, prima che arrivi il permesso a demolire. Le ruspe partono due mesi fa, bloccate il 7 aprile dal sequestro. 

LA POLEMICA - "Chiediamo che sia fatta chiarezza nel più breve tempo possibile - commentano i consiglieri Marco Giudici, capogruppo di FdI-An, in XII municipio, e Fabrizio Santori, consigliere regionale di Fdi-An - perchè fino a ieri abbiamo atteso i comodi del Pd e della proprietà che hanno lasciato un ecomostro scheletrico in bella vista sul quartiere per dieci lunghi anni, noncurante delle esigenze della città". 

Una riqualificazione troppo attesa per bloccarsi prima ancora di nascere. "Quello scheletro è un monumento al degrado e deve cambiare volto, per questo la riqualificazione di Bravetta non può più tardare. Il quartiere ha subito lo scempio del residence per due generazioni e ora ci auguriamo che non siano state commesse furbate che hanno costretto i vigili a sequestrare, anche perchè oltre al tema del decoro del quartiere, ci sono famiglie che si sono fidate ed hanno investito i propri risparmi per acquistare una casa".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ex residence Bravetta: a due mesi dall'avvio dei lavori arrivano i sigilli

RomaToday è in caricamento