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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marcellina

Spari contro chi non pagava i debiti: sgominata banda di pusher-estorsori

In molti casi i 'creditori' erano pagati direttamente dai genitori per evitare problemi ai figli. In manette anche uno spacciatore che vendeva la droga a scuola

Una banda violenta che non disdegnava la pratica delle estorsioni ed in caso di necessità l'uso delle armi da fuoco. Questo il sodalizio criminale decapitato dai carabinieri nell'ambito della 'Operazione Revenge'. Il blitz all'alba di questa mattina a Marcellina, Comune della provincia nord est di Roma, dove 60 carabinieri della Compagnia di Tivoli, coadiuvati da un elicottero e dalle unità cinofile, hanno notificato otto ordinanze di custodia cautelare (5 in carcere e 3 agli arresti domiciliari), per reati concernenti la detenzione e il porto di armi da fuoco, il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni.

SPARI A MARCELLINA - L’operazione, che ha condotto agli arresti odierni, rappresenta la conclusione di un’articolata attività d’indagine intrapresa dopo che lo scorso 27 luglio una coppia di giovani fidanzati marcellinesi veniva fatta oggetto di esplosione di due colpi di fucile, mentre viaggiava a bordo di un’autovettura nel centro del paese.

FRATELLO DELLA RAGAZZA - Le immediate indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Marcellina e del Nucleo Operativo della Compagnia di Tivoli, sotto la direzione della locale Procura, hanno permesso di individuare quale autore dell’azione di fuoco il fratello della ragazza e di svelarne il movente in dissidi sorti nel traffico degli stupefacenti.

DEBITO DI DROGA - Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di una fitta rete di personaggi, tutti italiani residenti nel Comune di Marcellina, dediti allo spaccio di stupefacenti e al recupero, con modalità estorsive, delle somme dovute per la cessione “a credito” della droga.

SUBSTRATO CRIMINALE - Dalle indagini è emerso che nel piccolo Centro della Provincia di Roma, apparentemente tranquillo, è presente un substrato criminale, caratterizzato da un clima di omertà e violenza, dove lo spaccio di stupefacenti è in mano a una complessa rete di personaggi che gestiscono approvvigionamento, vendita e riscossione dei crediti insoluti con inaudita violenza.

DEBITI PAGATI DAI GENITORI - In alcuni casi interi nuclei familiari sono risultati impegnati nell’attività di spaccio, in altri i genitori, venuti a conoscenza delle attività illecite poste in essere dai figli, senza denunciare i fatti alle forze dell’ordine, hanno proceduto a saldare i debiti dagli stessi contratti per evitare loro “guai”. L’odierna operazione ha inoltre riportato all’attenzione il problema dell’uso di stupefacenti tra i giovani.

PUSHER A SCUOLA - Uno degli arrestati, ancora studente, esercitava infatti l’attività di spaccio al dettaglio durante l’orario scolastico, all’interno dei bagni della scuola o all’uscita e non esitava a minacciare o percuotere coloro che non estinguevano i debiti.

UN CHILO DI DROGA - Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno già tratto in arresto, in flagranza di reato, 8 persone per reati concernenti gli stupefacenti nonché proceduto, in diverse occasioni, al sequestro di circa 1 chilo di stupefacente (cocaina, marijuana e hashish).

CASA COSTRUITA CON I SOLDI DELLO SPACCIO - Nella mattinata i Carabinieri hanno altresì proceduto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al sequestro di un’abitazione rurale situata nel Comune di Palombara Sabina, costruita abusivamente da uno degli indagati e ritenuta provento dell’attività di spaccio.

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