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Cronaca

Alberto Sordi, la sua eredità devoluta alla Fondazione: esclusi i i parenti

A 14 anni dalla morte dell'amatissimo attore, una sentenza ha sancito che il suo patrimonio vada alla Fondazione che porta il suo nome, così da consentire la nascita di un museo nella sua villa romana

La villa romana a Caracalla, residenza del grande Alberto Sordi, sarà un museo a lui dedicato, esattamente come lo stesso attore aveva disposto nel testamento aperto dopo la sua morte, avvenuta il 24 febbraio del 2003. A rimuovere gli ostacoli che fino ad ora ne avevano impedito la realizzazione è stata la decisione del Tribunale di Roma che il 21 febbraio fa ha respinto con una ordinanza il ricorso d’urgenza dei quaranta eredi di Sordi, intenzionati ad ottenere il sequestro giudiziario della casa.

Il problema sollevato si basava sulla nullità del testamento di Aurelia Sordi, sorella di Alberto, sul presupposto che fosse incapace di intendere o volere al momento della redazione dell’atto. Sulla presunta incapacità, tuttavia, non si è mai pronunciata una sentenza, necessaria al giudice per prendere una decisione nel merito. 

A curare gli interessi dei 40 eredi di Alberto Sordi l'avvocato Andrea Maria Azzaro che spiega: "I parenti che hanno impugnato il testamento avevano chiesto nell'ottobre 2015 al Tribunale la nomina di un custode che gestisse in modo corretto i beni ereditari oggetto della causa per l'annullamento del testamento". Poi la decisione dello scorso 21 febbraio da parte del Tribunale di Roma che, "senza entrare in alcun modo nel merito della vicenda, ha dichiarato inammissibile il ricorso per sequestro, sostenendo che l'annullamento del testamento non comporta l'immediata restituzione dei beni, per cui non è possibile nominare un custode".

"Tuttavia, essendo emersi nel corso del giudizio sul sequestro una serie di condotte della Fondazione che ad avviso dei parenti sono censurabili e giustificavano la nomina di un custode, essi si riservano di interpellare i soggetti con cui la Fondazione ha rapporti per avvertirli della opportunità di evitare atti dispositivi del patrimonio e, in particolare, della Villa. Infatti - prosegue la nota dell'avvocato Azzaro - la causa di merito è in corso e il giudice ha disposto la perizia sulla incapacità di intendere e volere della Sordiquando ha fatto il testamento, accogliendo al richiesta in tal senso della difesa dei parenti. Ove fosse annullato il testamento i parenti diverrebbero eredi per legge e tutti i beni ereditari dovranno essere loro restituiti, così che essi potranno, come più volte dichiarato, destinarli a perpetuare la memoria del famoso parente anche attraverso un Museo".

Già la prossima settimana scadranno i bandi per la presentazione dei progetti di realizzazione del museo e i lavori dovrebbero avere inizio a maggio, a 14 anni dalla morte di uno degli attori italiani più amati di sempre. 
 

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