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Cronaca

Elena morta sull'Ostiense, la battaglia di mamma Graziella: "Basta vittime per le buche di Roma"

Mamma Graziella è chiara: "Per rispetto e onore di sua figlia, non voglio più vedere altre madri, padri, fratelli piangere morti senza senso. La giustizia farà il suo corso"

Una strada piena di dossi, buche, radici che sollevano l'asfalto e aghi di pino che la sporcano. E' morta qui, su via Ostiense, Elena Aubry lo scorso 6 maggio. La 26enne di Monteverde era a bordo della sua moto Suzuki quando, all'altezza del Cineland di Ostia, ha perso aderenza e ha finito la propria corsa contro un guard rail. Fatale l'impatto. 

Un incidente mortale su cui la Procura di Roma vuole vederci chiaro. Si indaga per "omicidio colposo" e si cercherà di affidare anche una consulenza per valutare lo stato del manto stradale. La strada, all'altezza di viale dei Romagnoli, in passato era già stata segnalata ai vigili del X gruppo per le pericolose irregolarità dell'asfalto da diversi residenti. 

La mamma di Elena, Graziella Viviano, fin dalle prime ore aveva puntato il dito contro le 'maledette buche di Roma'. La donna, conosciuta a Monteverde, ha ricevuto tanti messaggi di solidarietà da tutti i residenti del quartiere e non solo. Oggi è stata ospite di Mattino 5 per sensibilizzare ancora di più l'opinione pubblica. 

Non vuole pubblicità Graziella che si è posta un obiettivo: "Voglio che tragedie come questa non succedano più. Non c'è alcun desiderio di vendetta. Solo una folle madre, che per rispetto e onore di sua figlia, non vuole più vedere altre madri, padri, fratelli piangere per perdite 'senza senso'. La giustizia farà il suo corso. Elena conosceva la strada, andava piano in moto e sapeva guidare bene, quell'asfalto dissestato me l'ha portata via per sempre". 

Poi ancora: "La morte di un figlio 'non ha senso'. È contro natura, un figlio ti dovrebbe sopravvivere. Se poi delle buche di una strada te lo portano via, allora tutto è ancora più assurdo. L'unica missione che ho è quella di dare un senso a questo dramma. Voglio che le cose cambino sulle nostre strade", dice. 

Sui social infine un altro messaggio: "Per sperare di far muovere qualcosa forse nel nostro mondo c'è bisogno di un 'sacrificio umano', come nei riti pagani? Bene, il 'tributo' adesso è stato pagato. Sono certa che Elena mi direbbe: 'Mamma, fai in modo che, almeno in quella strada, nessuno muoia più, che non muoia più per quei dossi, quelle buche, quelle trappole che mi hanno portata via. Che io sia l'ultima di questa inaccettabile catena di vite che si spezzano, così assurdamente'. Alla morte di Elena bisogna dare un senso: non permettere che ce ne siano altre. E io mi batterò per questo, se il Cielo me ne darà la forza e l'aiuto di chiunque voglia unirsi a me". Tanti i messaggi di cordoglio degli amici di Elena. Sabato 12 maggio alle 15, alla parrocchia di Nostra Signora di Coromoto, ci saranno i funerali. In molti si presenteranno con moto e caschi. 

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