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Cronaca

Le diagnosticano un tumore dopo sette mesi: medici sotto accusa

Tre medici non avrebbero diagnosticato in tempo il tumore al seno della donna e ora la procura ipotizza che ai tre possa essere contestata l'accusa di omicidio colposo. La paziente è morta tre giorni fa

Una 45enne romana lo scorso 14 febbraio è morta per un carcinoma al seno che non sarebbe stato diagnosticato in tempo da 3 medici. L'ecografista, la ginecologa e l'oncologa sono ora finiti sotto accusa e secondo la procura, che ha chiesto un'ulteriore perizia, potrebbe presto essere contestata l'ipotesi di omicidio colposo.

La donna, avvocato romano e madre di una bambina di 6 anni, ha impiegato sette mesi per capire di essere affetta da una grave forma di tumore. Un ritardo, probabilmente, che le è costato la vita.

La vicenda ebbe inizio nel settembre 2004 quando la donna, che nel giudizio è rappresentata dagli avvocati Mariano e Benedetto Buratti, si è sottoposta a una serie di controlli medici per dei dolori al seno. Nonostante anche sua madre fosse affetta da una grave forma di tumore, i medici sostennero che causa di quei fastidi e di un rigonfiamento delle ghiandole, era la gravidanza in corso.

Dopo un aborto spontaneo e una nuova gravidanza, la donna continuò però a stare male. E i medici continuarono a sostenere che il suo quadro clinico era normale e le prescrissero antibiotici. Nell'aprile 2005 la scoperta del carcinona mammario e l' intervento, benché al sesto mese di gravidanza. Un mese dopo la donna partorì prematuramente e la neonata trascorse 40 giorni in terapia intensiva. Nel frattempo il tumore si espanse ad altri organi fino a causare la morte della donna tre giorni fa.

Nel capo d'imputazione originario del pm Carlo Lasperanza, si afferma come le omissioni in accertamenti "ritardavano la possibilità di una corretta diagnosi di un tumore maligno che nel tempo trascorso aumentava di consistenza a scapito delle possibilità di guarigione". "Al di là dei processi - ha affermato oggi in aula, l'avvocato Mariano Buratti - esiste anche la coscienza che prima o poi si sveglia e sono problemi grossi. Spero che il prosieguo del processo ci dia ragione".
 

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